Le indagini per l'aggressione subita da alcuni tifosi del Chievo in occasione del derby del 10 maggio, hanno portato al segnalamento di 13 ultras dell'Hellas Verona all’Autorità Giudiziaria dalla Questura di Verona. 
Quel giorno si disputava la sedicesima giornata del campionato di serie A e ai supporter del club della diga era stata assegnata al Curva Nord, così avevano parcheggiato le proprie auto in piazzale Atleti Azzurri d'Italia intorno alle 9 del mattino, per recarsi prima al Bentegodi e allestire gli striscioni. Nel parcheggio però era scattata l'aggressione da parte di alcuni invidui, molti dei quali incapucciati o con il volto coperto da una sciarpa, a suon di pugni, calci e non solo, anche cinghiate e lancio di corpi contudenti. Quando le forze dell'ordine poi arrivarono sul posto, i facinorosi si diedero alla fuga. 
Da lì hanno preso il via le indagini della Digos, per la quale l'attacco era stato pianificato in precedenza, che hanno permesso agli investigatori di acquisire elementi utili alla loro identificazione nonostanze l'assenza di immagini fotografiche o video. Per quattro di questi inoltre sarebbero stati raccolti indizi che ne provano la colpevolezza e per loro è già partita la richiesta di Daspo: tutti giovani (il più "vecchio ha 22 anni) e conosciuti per frequatare la Curva Sud dell'Hellas, con due di loro che all'epoca del blitz non erano ancora maggiorenni. 
Noti anche gli altri 9 per far parte della tifoseria scaligera, hanno tutti precedenti di polizia per episodi di violenza avvenuti in occasione di manifestazioni sportive, ma per loro servirà un supplemento di istruttoria dal momento che alcuni degli aggrediti hanno poi dichiarato di non riconoscere i sospettati. 
E proprio due dei tifosi clivensi malmenati, sono stati denunciati dalla Digos per essere stati sorpresi a bordo di un'auto con tanto di bastoni mentre si recavano allo stadio per il derby del 3 ottobre scorso.