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Cronaca Bussolengo / Via Gardesana

Due giovani ragazze arrestate dai carabinieri per tentato furto in casa a Bussolengo

Si tratta di due cittadine croate, senza fissa dimora e con precedenti di polizia

I carabinieri di Bussolengo hanno tratto in arresto D. E., classe ’97, e T. R. , classe 2003, entrambe cittadine croate e senza fissa dimora in Italia, già gravate da precedenti di polizia. Le due giovani sono state sorprese in flagranza del reato di "tentato furto aggravato in concorso" all’interno di un’abitazione. La pattuglia della stazione dei carabinieri di Bussolengo, nel corso di un servizio perlustrativo finalizzato alla prevenzione e alla repressione dei reati contro il patrimonio, nel transitare in via Gardesana a Bussolengo, ha notato le due ragazze, presumibilmente di etnia Rom, le quali si aggiravano con fare sospetto davanti al portone di ingresso di uno stabile. Alla vista dei militari, le giovani hanno cercato repentinamente di nascondersi, ma proprio tale circostanza ha subito insospettito i carabinieri che si sono attivati per svolgere un controllo.

Giunti dinanzi al portoncino d’ingresso, trovato regolarmente chiuso, i carabinieri hanno constatato la presenza di effrazioni all’altezza della maniglia, verosimilmente provocate da arnesi da scasso. Dopo aver richiesto ad un condomino presente in casa di poter far accesso nella struttura, i militari hanno iniziato ad ispezionare i vari piani e, nel salire le scale, hanno udito rumori provenienti dal pianerottolo del piano secondo. Una volta raggiunto, davanti alla porta di ingresso di un appartamento, i carabinieri hanno sorpreso le due donne notate poco prima che, accortesi del loro arrivo, con una rapida mossa hanno occultato qualcosa tra gli indumenti.

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I carabinieri di Bussolengo

I militari hanno quindi constatato la presenza di segni d'effrazione sulla porta d’ingresso dell’appartamento e le ragazze fermate, non abitando in quello stabile, a precisa richiesta dei carabinieri, non hanno fornito giustificati motivi circa la loro presenza lì, né tantomeno in merito alle effrazioni rilevate sul portone d’ingresso. L’atteggiamento delle due ragazze è dunque apparso ancora più sospetto e, pertanto, i carabinieri hanno deciso di accompagnarle negli uffici del Comando di Bussolengo per ulteriori accertamenti.

Le due ragazze sono state identificate e, all’atto della contestazione relativa allo scasso del portoncino d’ingresso del condominio, hanno rifiutato categoricamente di consegnare qualsiasi oggetto relativo al reato contestato. I carabinieri hanno deciso di sottoporre le cittadine straniere a perquisizione personale, svolta con l’ausilio di personale di sesso femminile della polizia locale di Bussolengo. Tali operazioni hanno dato esito positivo, in quanto sulla persona di D. E. è stato trovato, all’interno delle mutande, un pezzo di plastica appositamente tagliato e appartenente ad un flacone di shampoo che celava all’interno un cacciavite. Nella coppa sinistra del reggiseno è stato inoltre scoperto un altro contenitore che celava una chiave inglese in acciaio.

Durante l’attesa delle operazioni di perquisizione nei confronti di D. E., la complice T. R., con una rapida manovra aveva provato ad eludere l’attenzione dei militari, gettando un cacciavite dentro il cestino dei rifiuti. L’azione però è stata notata dai carabinieri che hanno provveduto a recuperare immediatamente il corpo del reato. Gli oggetti sono stati sequestrati in quanto ritenuti gli stessi impiegati per lo scasso del portoncino d’ingresso del condomino.

Da un controllo alla banca dati delle forze di polizia, è emerso che D. E. era già gravata da numerosi precedenti penali e di polizia, tutti per reati contro il patrimonio e, nello specifico, furti in abitazione. La donna era censita con vari alias che, una volta analizzati, hanno permesso di appurare come anche con le altre differenti identità era gravata da molteplici precedenti. T. R., invece, ancorché minorenne è risultata già foto-segnalata con false generalità, in quanto arrestata il 20 agosto 2016 dal personale del Commissariato di Roma "Ponte Milvio", poiché sorpresa nella flagranza di furto in abitazione.

In considerazione degli elementi probatori raccolti, essendo emersi, a carico delle due giovani, gravi indizi di colpevolezza, e ricorrendo la flagranza del reato di tentato furto in concorso in abitazione, le due donne sono state arrestate. D. E. è stata trattenuta presso le celle di sicurezza della stazione di Peschiera del Garda e, nella mattina di venerdì 8 marzo, è stata giudicata con rito direttissimo presso il Tribunale di Verona, a seguito del quale è stata condannata a due anni di reclusione, 600 euro di multa. La pena è stata sospesa, a patto che risarcisca il danno del portone di ingresso, quantificato in 200 euro. La ragazza minorenne, invece, T. R., è stata accompagnata presso l’Istituto Penale per i Minorenni con sede a Treviso e messa a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minorenni di Venezia.

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