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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Castelnuovo del Garda / Via Campanello

Tentata rapina di una bici al lago tra minacce con bottiglie rotte, spintoni e percosse

Presa di mira anche una giovane con "apprezzamenti" espliciti: dei sei arrestati sul lungolago di Castelnuovo del Garda, cinque provenivano da Mantova in barba alle norme anti Covid-19

I carabinieri di Peschiera del Garda riferiscono di aver ricevuto sabato 30 maggio la segnalazione da parte di un cittadino che li informava di una rissa in corso, lungo la spiaggia demaniale in località Campanello a Castelnuovo del Garda. Sul posto è quindi intervenuta un’autoradio del Nucleo Operativo e Radiomobile, supportata da altre due pattuglie della compagnia di Intervento Operativo del IV° Battaglione "Veneto" di Mestre, presenti nell’area gardesana per l’esecuzione di servizi finalizzati al contrasto delle violazioni alle misure per il contenimento della diffusione del coronavirus.

Non appena giunti sul luogo, i militari spiegano di essere stati avvicinati dalla persona che aveva dato l’allarme e che a quel punto gli avrebbe indicato il gruppo dei sei ragazzi presunti autori della rissa. Questi ultimi, avendo notato la presenza dei carabinieri, avrebbero cercato di allontanarsi ma sarebbero stati raggiunti dai militari ed accompagnati in caserma per l'identificazione. Nel frattempo, secondo quanto spiegato dagli stessi carabinieri, un altro gruppetto di giovani, classe 1998, 1999 e 2003, tutti residenti a Castelnuovo del Garda, si sarebbe avvicinato ai militari, riferendo loro che poco prima sarebbero stati aggrediti e picchiati proprio da quei ragazzi che stavano per essere accompagnati in caserma. Uno dei tre avrebbe anche presentato una evidente ferita su un braccio che sanguinava e varie escoriazioni sul viso e sul corpo, poi giudicate guaribili in dieci giorni presso il pronto soccorso di Peschiera del Garda.

I tre avrebbero quindi spiegato ai carabinieri che tutto avrebbe avuto inizio nel momento in cui uno di loro sarebbe stato avvicinavano da due altri ragazzi, i quali dopo aver espresso dei giudizi particolarmente positivi sulla sua bicicletta, avrebbero chiaramente manifestato la volontà di impossessarsene a tutti i costi, avanzando strane proposte d’acquisto alle quali il giovane avrebbe più volte risposto con un rifiuto. Uno dei due, visto il diniego, avrebbe quindi spostato l’attenzione su una amica del giovane proprietario della bici, facendole degli apprezzamenti espliciti. Nell’occasione, quasi a volerlo provocare, gli avrebbe persino chiesto se tenesse più alla sua bicicletta o alla ragazza. A questo punto, avendo ben compreso di essere stato preso di mira, il proprietario della bici avrebbe chiesto più volte di essere lasciato in pace, tuttavia, uno dei due prepotenti avrebbe richiamato a sé la presenza di altri ragazzi e, anche loro con aria di sfida, avrebbero proseguito nelle minacce. A supporto del giovane proprietario della bici sarebbero dunque arrivati due amici che erano nei paraggi intenti a svolgere attività fisica. Nonostante ciò, secondo quanto riportato dai carabinieri, uno dei ragazzi del gruppetto di bulli si sarebbe fatto avanti proseguendo nell'atteggiamento minaccioso, tra spintoni verso il pontile e minacce con bottiglie di vetro rotte che gli aggressori avrebbero nel frattempo prelevato dai cestini dei rifiuti. In ultimo, i tre ragazzi che hanno poi denunciato l'episodio sarebbero quindi stati rincorsi e percossi, senza aver possibilità alcuna di scampo.

Negli uffici della compagnia dei carabinieri di Peschiera del Garda, i militari riferiscono che, una volta fatto il quadro della situazione e raccolti più elementi di responsabilità penale, hanno arrestato con l'accusa di tentata rapina aggravata in concorso, M.D. classe 1999 residente a Mantova, K.A. classe 1999 residente a Mantova, C.G. classe 2001 residente a Mantova, G.M.J.R. residente a Verona, ed i due minori D.S. classe 2003 e R.M. classe 2004 entrambi residenti a Mantova, tutti con precedenti penali e di polizia per reati contro il patrimonio e contro la persona. Oltre a ciò, i giovani arrestati sono stati anche multati per la violazioni delle misure anti Covid-19. Il pm di turno della Procura della Repubblica presso il tribunale dei minorenni di Venezia, in base a quanto riportato dai carabinieri, ha disposto che i due minori venissero affidati ai loro genitori e trasferiti presso le rispettive abitazioni di Mantova, in regime di arresti domiciliari in attesa della convalida che si terrà nei prossimi giorni. Il pm della Procura della Repubblica presso il tribunale ordinario di Verona, ha invece disposto l'accompagnamento dei quattro maggiorenni presso la casa circondariale di Montorio fino alla mattinata odierna quando, a seguito di convalida, sono stati rimessi in libertà.

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