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Tentata estorsione ad un disabile: un uomo in manette, due ricercati

È stata la Polizia di Stato scaligera a mettere la parola fine sulla brutta vicenda, grazie all'intervento di una collega dell'uomo, che ha saputo ascoltare la sua richiesta di aiuto ed entrare in azione al momento opportuno

La disponibilità e la capacità di ascoltare di una sua collega, ha permesso alla Polizia di Stato di mettere la parola fine ad una spiacevole situazione in cui, suo malgrado, era finito un uomo affetto da alcune disabilità. Al termine della vicenda, un individuo di 43 anni, G.G., nato nel Milanese, è finito in manette, mentre le indagini proseguono per rintracciare altre due persone e scoprire se si siano stati protagonisti di altri episodi simili

LA SITUAZIONE - A raccontare la vicenda nel corso di una conferenza stampa, è stato il Dirigente dell'U.P.G.S.P., nonché Vice Questore, la dottoressa Anna Capozzo, la quale ha confidato come questo fatto le abbia portato alla mente la triste vicenda dell'uomo disabile preso di mira e alla fine ucciso a Taranto da alcuni ragazzi e il comportamento di alcuni predatori della savana, che spesso prendono di mira l'individuo più debole di un branco. 
Lo sfortunato protagonista è un dipendente comunale di Verona, un lavoratore in fascia protetta ma completamente autonomo dal punto di vista fisico, all'opera in questo periodo a Castelvecchio. Con un'età che si aggira intorno ai 40 anni, questi abita con gli anziani genitori e il suo nome non è stato divulgato per proteggerne la privacy, così da qua in avanti lo chiameremo "Stefano", utilizzando per comodità un nome di fantasia. 
Nei giorni scorsi è stato proprio Stefano a confidare alla sua collega (anch'essa dipendente comunale), di trovarsi oramai da tempo in una situazione decisamente spiacevole. Alcuni individui infatti lo avrebbero preso di mira: lo importunavano, lo infastidivano e lo vessavano, costringendolo a svuotare le tasche e a consegnargli quei pochi euro che aveva. 
Una confidenza che non ha lasciato indifferente la donna, la quale ha intuito il grande disagio che lo tormentava. Così venerdì scorso, usciti dal lavoro, quando ha visto tre uomini andare verso di lui, ha teso l'orecchio. "Lasciatemi stare" e altri frasi hanno catturato la sua attenzione, ma quando si è avvicinata al gruppetto, i tre si sono dispersi prendendo differenti direzioni. 

IL PEDINAMENTO - La dipendente comunale allora ha capito che qualcosa non quadrava e ha avvisato il 113, spiegando l'accaduto e fornendo una descrizione dei tre personaggi. Non solo, la donna ha deciso di seguirne uno, ovvero G.G., aggiornando le forze dell'ordine sui suoi spostamenti, fino a quando non è stato braccato in via Adigetto dalle Volanti. 

IN MANETTE - Arrestato con l'accusa di tentata estorsione, il 43enne è stato condotto in Questura per l'identificazion e i vari accertamenti. Si tratta infatti di un volto noto alle forze dell'ordine per i suoi precedenti contro il patrimonio, risse, minacce, renitente alla leva e destinatario in passato anche di un avviso orale da parte del Questore. Stando a quanto riferito dalle forze dell'ordine, non sarebbe la prima volta che G.G. si rende protagonista di questi episodi, aiutato da qualche complice. La Polizia dunque ha deciso di diffondere la sua foto, nel caso altri siano stati vittima dei suoi soprusi, nella speranza che trovino il coraggio per denunciarlo. 
Nel frattempo, nella mattinata di lunedì, il giudice ha convalidato l'arresto di G.G e le indagini della Polizia di Stato vanno avanti.  

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