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Cronaca Centro storico / Via Giuseppe Mazzini

Riapre entro la fine dell'anno il Museo Archeologico sul colle del Teatro Romano

Nel mese di ottobre dovrebbero concludersi i lavori di restauro delle mura di Palazzo Fontana e del convento dei Gesuati, dopodiché si procederà con l'allestimento e per la fine dell'anno l'ingresso verrà riaperto ai visitatori

Il cantiere sopra il colle del Teatro Romano a Verona, aveva avuto inizio ben due anni fa nel mese di luglio. Nella giornata di ieri giovedì 6 agosto, è stato effettuato un sopralluogo da parte di esponenti dell’Amministrazione comunale e dei Musei civici veronesi: l’impressione e le aspettative che ne sono derivate sono tutte orientate a una probabile prossima riapertura alle visite del sito.

La fase di ristrutturazione di Palazzo Fontana e dell’ex convento dei Gesuati, sembra infatti volgere al termine e, non oltre la fine dell’anno, il tutto dovrebbe tornare ad essere fruibile per il pubblico. Restano ancora da sistemare le mura di Palazzo Fontana e del convento, ma l’operazione dovrebbe concludersi in ottobre, lasciando così il tempo necessario per eseguire l’allestimento prima della riapertura ufficiale. All’interno di quello che sarà il rinnovato museo archeologico cittadino, saranno esposti soprattutto materiali di epoca romana che sono stati ritrovati nella città scaligera e nei suoi dintorni. Un museo questo che, prima della chiusura per lavori, stava vivendo un periodo di felice crescita dal punto di vista degli ingressi: circa 100mila visitatori annuali. Il trend positivo era dovuto senza dubbio alla virtuosa collaborazione con le scuole, tanto che nell’ambito del progetto di restauro si è pensato di affiancare a quella già esistente anche una nuova aula per le attività didattiche.

Come riportato dall’Arena, il costo complessivo dell’operazione è stimato intorno ai 5 milioni di euro, dei quali la maggior parte forniti dalla Regione attraverso il ricorso a dei fondi europei (3,5 milioni), un’altra fetta pari a 1 milione e 200mila euro messa sul piatto da Fondazione Cariverona e i restanti 300mila euro spesi dal Comune. Un’operazione complessivamente onerosa che però dovrebbe essere risultata funzionale al potenziamento ulteriore di quello che sin dall’inizio, poteva ben essere considerato un fiore all’occhiello, uno dei tanti a dir il vero, della città di Verona. Da sottolineare poi, a proposito dei lavori di restauro, come nell'ambito del progetto realizzato, siano state abbattute le varie barriere architettoniche presenti nel sito e che in precedenza ne limitavano l’accesso alle persone disabili, procedendo anche in questo senso a una regolarizzazione e messa a norma dell’intero spazio.  

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