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Ticket sanitario. Spi: "Si potrebbe eliminare senza contraccolpi al sistema"

Per il sindacato pensionati della Cgil, le entrate che le Aulss veronesi ricavano dai ticket sono talmente ridotte che si potrebbe benissimo fare a meno di un balzello tanto odiato

Rinunciare alle cure per paura dei costi e trascurare la propria salute temendo i ticket, tra i balzelli più odiati pure dai cittadini veronesi.

Anche in terra scaligera il ticket può risultare uno strumento inadeguato se non addirittura dannoso, considerando che in media il 44% dei veneti ha difficoltà di accesso alle cure per motivi economici. Eppure, come denuncia lo Spi Cgil del Veneto, adesso come adesso i ticket potrebbero tranquillamente essere eliminati perché sono un peso per il cittadini e per le casse delle aziende sanitarie rappresentano una goccia nel mare delle entrate.

Secondo uno studio commissionato dallo Spi regionale all’Ires Cgil del Veneto, le tre Aulss veronesi ricavano tramite i ticket per prestazioni sanitarie neppure l’1,5% di tutte le proprie entrate. Andando nello specifico, l’Aulss 20 assieme all’azienda ospedaliera di Verona, hanno incamerato nel 2014 (ultimi dati disponibili) più di un miliardo e 350 milioni di euro grazie a trasferimenti vari, mentre i ticket per prestazioni sanitarie hanno portato nelle casse delle aziende poco più di 10 milioni di euro, l’1,2% dei ricavi totali. L’Aulss 21 di Legnago ha preso circa 280 milioni di euro, 5 milioni dei quali (1,9%) grazie alla compartecipazione, mentre l’Aulss 22 di Bussolengo ha potuto contare su 6 milioni e 700 mila euro di ticket, 1,1% delle entrate generali.

Senza il ticket pagato dai cittadini i bilanci di Verona, in rosso di 20 milioni e 250 mila euro, e Legnago, che registra un disavanzo di 5 milioni e 665 mila euro di bilancio d'esercizio, sarebbero stati più pesanti, ma sottolinea lo Spi del Veneto "i ticket non sono nati per fare cassa eppure vengono utilizzati con questo scopo".

Eppure l’ Aulss 20 e l’azienda ospedaliera veronese hanno fatto pagare in media per i ticket sanitari 35,50 euro a cittadino, mentre l’Aulss 21 33,80 euro. In tale contesto, si salva l’Aulss di Bussolengo, che registra il bilancio migliore di tutte le aziende sanitarie del Veneto, con un risultato d’esercizio di 20 milioni e 575 mila euro, 6 milioni e 737 mila euro di ticket e una media a cittadino di 22,80 euro, contro la media veneta di 34 euro.

Per Giuseppe Di Girolamo, segretario Spi-Cgil di Verona "I ticket indeboliscono il sistema pubblico a favore del privato senza alcun beneficio per i conti del sistema sanitario. Inoltre, in una logica federale, sarebbe giusto che i risparmi di una Ulss, frutto di razionalizzazione o tagli di quella realtà, fossero reinvestiti nello stesso territorio e non spesi dalla regione in azioni che perpetrano gli sprechi".

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