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Nuovo Dpcm pasquale, Speranza: «Non ci sono le condizioni per allentare le misure»

Frenata brusca sulle ipotesi di riapertura con il nuovo Dpcm che sarà in vigore dal 6 marzo fino al prossimo 6 aprile 2021. Il ministro della Salute Roberto Speranza: «Sconfiggeremo il virus, ma oggi non possiamo abbassare la guardia. Rischio sovraccarico negli ospedali»

Il ministro della Salute Roberto Speranza è intervenuto questa mattina, mercoledì 24 febbraio, per riferire al parlamento circa le nuove misure che, con il Dpcm vigente in scadenza il 5 marzo, il governo dovrà adottare per fronteggiare la pandemia da coronavirus in Italia. Il ministro ha anzitutto fatto appello all'unità delle forze politiche nel tentativo di contrastare la diffusione del contagio, richiamando i partiti alla comune responsabilità nelle scelte. Speranza ha poi lanciato un messaggio di «ragionata fiducia» ai cittadini italiani: «Sconfiggeremo il virus, grazie alla scienza, il Covid è con i vaccini destinato ad essere arginato. Non è retorica affermare che iniziamo a vedere la luce in fondo al tunnel».

Il ministro della Salute Roberto Speranza è poi però stato chiaro nell'affermare che difficilmente ci potranno essere le auspicate riaperture: «In questo ultimo miglio non possiamo assolutamente abbassare la guardia. - ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza - Oggi non ci sono le condizioni epidemiologiche per allentare le misure di contrasto alla pandemia». Lo stesso ministro ha quindi aggiunto: «Non sottovalutare le difficoltà ed i rischi è indispensabile per evitare una nuova diffusione incontrollata del contagio che metterebbe nuovamente in crisi i nostri ospedali e renderebbe più difficile la nostra campagna di vaccinazione. Non è un problema italiano, è il mondo nel quale viviamo che non è in una condizione di sicurezza perché è ancora forte la circolazione del virus e perché si fanno strada varianti con un tasso di contagiosità elevato e resta purtroppo molto alto il numero delle vittime». 

Il ministro Roberto Speranza ha poi elencato alcuni dati: «In Europa ci avviciniamo alla soglia di un contagiato ogni dieci abitanti e siamo ad un deceduto ogni 530 abitanti. Un contagiato ogni dieci abitanti credo sia un dato che da solo esprima lal forza e la pericolosità di questo virus che stiamo combattendo». Speranza ha quindi elencato tutta la serie di dure misure restrittive che gli altri Paesi del mondo, tra i quali Inghilterra, Germania, Francia e Portogallo, stanno tuttora adottando, tra lockdown e chiusure quasi totali. Il ministro ha sottolineato con particolare enfasi come persino la Svezia che mai aveva preso misure drastiche paragonabili a quelle degli altri Stati, si sia dotata di una legge che consente di istituire lockdown totali: «Mi sembra dunque evidente, - ha poi aggiunto il ministro Roberto Speranza - che le maggioranze di diverso orientamento politico nelle principali nazioni europee hanno scelto la linea del massimo rigore dopo la prima ondata per arginare la diffusione della pandemia. L'Italia si muove nel solco di questa linea europea di prudenza, di cautela e del primato della difesa del diritto alla salute. Questo, - ha aggiunto il ministro Speranza - ha portato il governo a decidere il blocco agli spostamenti tra Regioni fino al 27 marzo ed il limite delle due persone per le visite a casa in area gialla ed arancione. Credo sarebbe un grave errore se affrontassimo senza evidenze scientifiche in modo diverso la grave emergenza sanitaria che stiamo vivendo».

Il ministro ha poi difeso la scelta di adottare il sistema delle diverse zone "colorate" di rischio che ha consentito di «evitare un nuovo lockdown come quello di marzo scorso». Sul tema dei parametri, Speranza ha evidenziato che «derivano da basi scientifiche e sono sempre stati condivisi con le Regioni», aprendo però all'opportunità di un nuovo tavolo di confronto tra il ministero, i tecnici ed anche appunto le Regioni stesse. Il ministro della Salute ha quindi ribadito: «Allo stato attuale delle cose è necessario mantenere un approccio di grande prudenza. Abbiamo le terapie intensive di cinque Regioni sopra la soglia critica del 30%, mediamente sono occupate a livello nazionale al 24%, ma con forti variazioni da Regione a Regione e, negli ultimi giorni, si consolida un aumento complessivo del numero di persone ricoverate. L'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è, nell'ultimo rilevamento, pari a 0,99 ed in crescita rispetto alla settimana precedente. Questo vuol dire che, con le misure attualmente in vigore, l'Rt si avvia a superare la soglia di 1 e così il numero di contagi quotidiani aumenterebbe constantemente in modo significativo, e ciò potrebbe portare ad un nuovo sovraccarico negli ospedali».

Il ministro ha poi confermato la preoccupazione per la variante inglese del virus che «diventerà prevalente nel nostro Paese», e proprio per la sua maggiore capacità di trasmissione, Speranza ha chiarito che «è necessario alzare il livello di guardia nel nostro Paese». Tuttavia, quella inglese non desta preoccupazione sotto il profilo dell'efficacia dei vaccini, mentre il ministro ha confermato che le varianti sudafricana e brasiliana «sono più insidiose, in quanto potrebbero ridurre seppur parzialmente l'efficacia vaccinale». Di qui la necessità di adottare «misure molto rigorose» là dove se ne rilevi la presenza sul territorio italiano, circoscrivendo i focolai «chirurgicamente» anche a livello sub-regionale.

Speranza ha poi chiesto che alle misure restrittive vengano sempre «accompagnati i dovuti ristori» alle attività colpite, ma ha anche annunciato che le nuove ordinanze per la classificazione delle Regioni entreranno in vigore d'ora in avanti dal lunedì, e non più dalla domenica come quasi sempre avvenuto sinora. Infine, il ministro della Salute ha rivelato che il prossimo Dpcm «sarà in vigore dal 6 marzo fino al 6 aprile», dunque oltre Pasqua e pasquetta (4 e 5 aprile), auspicando che nella sua stesura «la bussola sia il principio di tutela e salvaguardia del diritto fondamentale alla salute come sancito dall'articolo 32 della nostra Costituzione».

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