rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Sisma Bonus 2017: lo Stato fa uno "sconto" sull'adeguamento degli edifici

È stata inserita nella Legge di Bilancio 2017, la possibilità di usufruire di un’importante detrazione fiscale sugli interventi di adeguamento sismico delle case, degli immobili delle attività produttive e dei condomini

I recenti avvenimenti di Ischia hanno riacceso il dibattito sulla necessità di interventi antisismici a tutela di cittadinanza e patrimonio immobiliare. Secondo le ultime stime di Ance, nella nostra Provincia, il 70% dei Comuni, il 77% degli immobili e l’80% delle famiglie residenti sono a rischio sismico. E sono 7 i Comuni in zona a rischio sismico medio-alto (zona 2), e 63 quelli in zona a rischio sismico medio-basso (zona 3), molti dei quali obsoleti e realizzati in epoche in cui ancora non esisteva una normativa specifica sulla sismica.

A fronte di numeri sempre più importanti, i protagonisti del comparto, Ance Verona, Ordine degli Architetti, Ordine degli Ingegneri e Confindustria Verona, si sono riuniti per promuovere un incontro pubblico di sensibilizzazione e approfondimento, patrocinato dal Comune di Verona, CUP, ANACI Verona, Ordine dei Commercialisti e Ordine dei Consulenti del lavoro, sulle novità e le opportunità offerte dal Sisma Bonus 2017 a partire dall’analisi dettagliata della situazione del patrimonio immobiliare della Provincia.

Inserito nel testo della Legge di Bilancio 2017, il Sisma Bonus prevede, infatti, la possibilità di usufruire di un’importante detrazione fiscale sugli interventi di adeguamento sismico delle case, degli immobili delle attività produttive e dei condomini e rappresenta, quindi, un incentivo nonché un'opportunità di investimento in opere di riqualificazione urbana, sia per le imprese che per i cittadini, nel rispetto della normativa di legge.

L'INDAGINE ANCE - Nel corso dell’incontro, Ance ha reso pubblica un’analisi dettagliata sulla situazione del territorio e degli immobili in relazione al rischio sismico, nella quale vengono messi a confronto i dati relativi alle macro aree: Italia, Regione Veneto e Provincia di Verona.

LA SITUAZIONE NELLA PROVINCIA DI VERONA - Lo studio sullo stock abitativo nelle zone sismiche della Provincia, calcolato su un campione di 130.952 edifici residenziali per epoca di costruzione, ha messo in evidenza l’obsolescenza del patrimonio immobiliare: il 23,6% degli edifici è stato costruito fino al 1945, l’11,2% dal 1946 al 1969, il 18,1% dal 1961 al 1970, il 19% dal 1971 al 1980, il 19,4% dal 1981 al 2000 e solo il 3,9% dopo il 2005.

Ai fini dell’indagine, è stata effettuata una ulteriore valutazione degli immobili a partire dalla composizione della struttura portante, da cui risulta che: il 53,9% è stato realizzato in muratura portante, il 28,5% in calcestruzzo armato e il 17,6% in altro materiale (legno, acciaio, ecc). A partire da questi dati è stata calcolata la pericolosità degli edifici per tipologia di composizione e epoca di costruzione. 

In conclusione, è stata presentata una stima di costo per il miglioramento sismico degli immobili: nella provincia di Verona sono 647 i milioni stimati necessari per la messa in sicurezza degli edifici (55milioni per zona 2, e 592milioni per zona 3); contro i 5,8 miliardi del Veneto (1,7 mld per zona 2 e 4,1 mld per zona 3).

IL QUADRO NAZIONALE - Ance ha rilevato che l’85% della superficie nazionale, il 70% dei Comuni e l’80% della popolazione italiana sono a rischio sismico. Nelle zone a rischio vi sono 5,2 milioni di immobili di cui il 74,4% sono stati realizzati prima del 1981. Secondo l’indagine, il costo per il miglioramento sismico degli edifici in Italia si aggirerebbe sui 105 miliardi (suddivisi in 12 mld per zona 1, 57 mld per zona 2, 36 mld per zona 3). 

Come sistema Ance abbiamo spesso rimarcato la necessità di riqualificare gran parte del patrimonio esistente - ha detto Andrea Allegri, vice presidente di Ance Verona, con delega Commissione Tecnologia e Ambiente -. Certamente, rispetto ad alcuni anni fa sono stati fatti sensibili passi in avanti, anche in virtù degli eventi che, purtroppo, si ripetono con frequenze ravvicinate: c’è oggi una maggiore consapevolezza del fenomeno, e i bonus fiscali sono senza dubbio una leva importante per spingere ad effettuare interventi di adeguamento sismico. Per questa ragione, siamo convinti che il Sisma Bonus possa essere un importante stimolo per la valorizzazione del territorio in un’ottica sostenibile, a tutela della sicurezza. La nostra Associazione è molto attiva da anni con tutta la filiera dell’edilizia, con momenti informativi e formativi rivolti alle imprese, ai professionisti, alle Pubbliche Amministrazioni e ai cittadini. E’ importante agire tutti insieme, nessuno escluso, condividendo azioni che vadano in una triplice direzione: aumentare la consapevolezza, aggiornare le competenze e le conoscenze, reperire le risorse necessarie a far fronte agli impegni economici.

Il provvedimento ha un’importanza strategica fondamentale per la messa in sicurezza del costruito - ha proseguito Alessia Canteri, presidente Ordine Ingegneri di Verona e Provincia -. Con il Sisma Bonus per la prima volta, in Italia, si inizia finalmente a pensare alla prevenzione in senso strutturale. Da sempre attento alla prevenzione del rischio idrogeologico del territorio e attivo sul fronte dell’emergenza, come Ordine auspichiamo che i cittadini possano comprendere a fondo i benefici del combinato disposto di Classificazione e Sisma Bonus e l’importanza della messa in sicurezza dei fabbricati, perché la filosofia della prevenzione possa diventare un modus operandi corrente per tutti gli interventi sugli edifici esistenti. L’intervento messo in atto, applicato ad un numero importante di strutture, potrebbe modificare sostanzialmente un eventuale scenario di danno macrosismico, riducendo drasticamente i crolli e soprattutto il numero di feriti e vittime.

Il Sismabonus è il primo strumento concreto che lo Stato ha messo a disposizione dei privati e delle aziende per sostenere gli interventi preventivi per la riduzione del rischio sismico degli edifici - questa l'analisi dell'ingegnere Filippo Toso, Consigliere Ordine Ingegneri di Verona e Responsabile Area Veneto di Archliving -. Da tecnici apprezziamo il fatto che, finalmente, si sia deciso di puntare in maniera chiara sulla prevenzione sismica definendo una linea di incentivi specifici per l’adeguamento sismico delle strutture. Di fronte ad un patrimonio immobiliare vetusto e, in molti casi, inadeguato a “sostenere” gli eventi previsti dalle mappe sismiche aggiornate, il Sismabonus rappresenta un punto di partenza rispetto al vuoto normativo pregresso. Uno strumento giovane, comunque, che dovrà essere migliorato attraverso un correttivo per favorirne l’applicabilità.
Tre i piani su cui lavorare: in primo luogo la correlazione - oggi mancante - tra l’importo incentivabile e la dimensione dell’edificio/immobile. Pochissime, altrimenti, saranno le aziende che ne potranno beneficiare.
Un secondo obiettivo è rendere obbligatoria la classificazione sismica degli edifici all’atto di compravendita dell’immobile. Come per quella energetica, la classificazione sismica degli immobili consegnerebbe all’acquirente una “fotografia” del grado di sicurezza dell’immobile, favorendo il diffondersi di una sensibilità riguardo alla prevenzione sismica. In questo modo quando il sistema sarà a regime, gli edifici caratterizzati da una classe sismica migliore potranno vantare anche un superiore valore economico.
Da ultimo, sul fronte strettamente fiscale occorrerebbe estendere il più possibile la possibilità di cessione del credito d’imposta anche ad altri soggetti e non esclusivamente all’impresa che svolge i lavori di adeguamento, in modo che anche i privati con i redditi più bassi possano utilizzare l’incentivo.

Con il "Piano Gestione delle Emergenze - PGE" Confindustria vuole, da un lato, dare alle imprese strumenti tecnici per prevenire e per far fronte alle situazioni di calamità che possono colpire il nostro territorio, e dall'altro garantire un coordinamento per rispondere al meglio alla spinta di solidarietà che segue il verificarsi delle emergenze - ha affermato nel suo intervento Cinzia La Rosa, Presidente di Piccola Industria di Confindustria Veneto -. Siamo convinti infatti che organizzare la solidarietà e, nel contempo, promuovere la prevenzione sia un impegno proprio di ogni imprenditore.

Il "sisma-bonus" è un'agevolazione che si rivolge non solo ai privati, ma anche alle imprese, che hanno così la possibilità di sfruttarla per realizzare interventi antisismici di consolidamento dei propri siti produttivi, in un'ottica di prevenzione e di mitigazione del rischio sismico - ha concluso Enrico Zuppini, Area Economia e Gestione d'Impresa di Confindustria Verona -. Si tratta di una grande opportunità grazie alla detrazione fiscale, fruibile nell'arco di 5 anni, che va dal 70 all'85% delle spese sostenute per la messa in sicurezza "antisismica" degli edifici, entro il limite di 96.000 euro per ogni edificio in ciascun anno.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sisma Bonus 2017: lo Stato fa uno "sconto" sull'adeguamento degli edifici

VeronaSera è in caricamento