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Cronaca Isola della Scala / Via Vittorio Veneto

Siccità, l'allarme di Coldiretti Verona: «No acqua no riso. A rischio il raccolto in Veneto»

Nel cuore della produzione del riso veneto, secondo Coldiretti Verona, lo spettro del raccolto a rischio «è quasi una realtà»

«Non c’è acqua da perdere: senza risorsa idrica non ci sarà il riso». Il messaggio dei giovani di Coldiretti Veneto lanciato da Isola della Scala in provincia di Verona è chiaro e testimonia la sensibilità delle nuove generazioni verso i cambiamenti climatici che ormai dettano le regole in agricoltura. «Nel cuore della produzione del riso veneto, dove si coltivano quasi 3mila ettari di chicchi con denominazione IGP come il Vialone Nano oltre al Carnaroli, - spiega una nota di Coldiretti Verona - lo spettro del raccolto a rischio è quasi una realtà». Secondo quanto viene confermato anche dall’azienda agricola dei Fratelli Melotti, la produzione dell’anno scorso avrebbe registrato «un calo del -19,7% a causa della carenza di precipitazioni e delle alte temperature». Nel Basso Polesine, in particolare, avrebbe inciso «soprattutto l’infiltrazione del cuneo salino», così hanno spiegato i risicoltori preoccupati per l’andamento climatico.

La riflessione è avvenuta nel contesto del convegno sulla Politica Agricola Comunitaria nella sua architettura, il budget previsto per l’Italia, gli assi prioritari e le ricadute sulle aziende agricole venete organizzato dagli under 30 della federazione regionale. Un centinaio di imprenditori agricoli di nuova generazione hanno infatti seguito la relazione tenuta dal professor Stefano Ciliberti dell’università di Perugia che ha posto l’attenzione sugli "eco schemi" e cioè gli aiuti economici destinati agli agricoltori che adottano pratiche che impattano positivamente sul clima e l’ambiente. Novità importanti anche per i giovani agricoltori, ai quali è destinato il 2% delle risorse.

Giovani Coldiretti Verona - Riso : Riso : foto ufficio stampa Coldiretti Verona

Secondo quanto riferito da Coldiretti Verona, l’appuntamento tecnico ed economico è stato promosso nell’ambito delle attività di Giovani Impresa in seguito ai risultati presentati dal centro studi Divulga che hanno confermato il dinamismo mostrato dal settore agricolo italiano. Mentre tutti gli altri comparti produttivi hanno evidenziato una contrazione in media del 13%, quello dell’agricoltura, con il suo +1%, si è rivelato l’unico settore in crescita. «Gran parte del merito va ai giovani agricoltori che proprio in Veneto sono aumentati del +7%», ha commentato il delegato regionale Marco De Zotti in apertura dei lavori.

I risultati di queste performance sono stati presentati dall’agronomo Manuel Benincà che ha condotto un'analisi dell’ultimo quinquennio del Programma di Sviluppo Rurale, dove si evidenzia un ruolo di protagonismo delle aziende condotte dagli under 40 nell’adozione di pratiche sostenibili sia in campo agricolo che zootecnico. «Al Veneto - ha sottolineato Benincà - va riconosciuto anche il primato per lo sviluppo delle attività connesse: la diversificazione rappresenta una scelta creativa per molti nuovi insediati. Da non sottovalutare le misure agroambientali e il biologico sempre più gettonate in oltre duemila business plan. Sul risparmio idrico oltre mille aziende agricole hanno fatto investimenti avvalendosi dei finanziamenti europei a cui andrebbero aggiunte altre realtà sostenute su questo campo grazie ai fondi Agricoltura 4.0. Una maturità imprenditoriale che merita servizi di consulenza e un adeguato supporto gestionale. In questo senso i Centri di Assistenza Agricola (Caa) rappresentano un esempio virtuoso di snellimento dei processi amministrativi».

«Impegno professionale e responsabilità sociale - ha detto quindi il segretario nazionale Stefano Leporati - contraddistinguono il gruppo dei giovani di Coldiretti che sono pronti a cogliere le nuove sfide, d’altra parte i numeri delineano prospettive favorevoli. Lo scorso anno sono nate (dati Divulga/Coldiretti) in media 17 nuove imprese agricole al giorno e i giovani si distinguono per risultati migliori relativamente all’estensione delle superfici agricole, del fatturato e degli occupati. Sono anche le più digitalizzate». Le testimonianze a corredo di Marco Buratti, rappresentante giovanile della Coldiretti di Vicenza, e di Stefano Bellia, titolare dell’allevamento "Maialino rosa" nel Veneziano, hanno contribuito a dare concretezza alle considerazioni emerse durante l’incontro.

«Oggi la siccità e i cambiamenti climatici - ha evidenziato il neo delegato di Giovani Impresa Verona Riccardo Pizzoli - impongono agli agricoltori un approccio innovativo al lavoro in azienda con soluzioni 4.0 che riescano ad ottimizzare le risorse disponibili. Questo cambiamento vede in prima fila proprio le nuove generazioni con quasi una impresa agricola giovanile su tre (31%) che applica oggi tecniche di agricoltura di precisione». Il rappresentante regionale Marco De Zotti ha infine aggiunto: «Il rischio di perdita dei raccolti delle produzioni d’eccellenza è un dato di fatto, la scarsità d’acqua sta preoccupando anche i risicoltori della zona, dove si concentrano gli ettari coltivati a Vialone nano Igp e Carnaroli (più di 2mila ettari dei 3mila totali a livello regionale). Per effetto delle alte temperature e della carenza di precipitazioni - ha concluso Marco De Zotti - l’anno scorso la produzione finale è stata stimata in circa 14.100 tonnellate, -19,7% rispetto al 2021».

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