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Servizio postale a rischio a Verona: tagliati i portalettere, i Cobas in rivolta

Saranno 30 le zone tagliate su 148 solamente in città, 80 su tutta la provincia e ovviamente chi ne subirà le conseguenze saranno i cittadini. Ambrosini: " L´azienda parla già di consegne a giorni alterni in zone a bassa densità abitativa"

La politica dei tagli del personale prosegue e questa a farne le spese saranno i dipendenti delle poste, con ovvie ripercussioni sul servizio di consegna della corrispondenza. 

L'ALLARME - A dare l'allarme è il sindacato intercategoriale Cobas di Verona, che avvisa i cittadini su ciò che avverrà nei prossimi mesi: "Con il mese di giugno - dice Roberto Ambrosini, coordinatore provinciale - partirà la riorganizzazione del recapito di Poste Italiane per Verona e provincia sono previste il taglio di 80 zone di recapito cioè 80 posti di lavoro. In città circa il taglio di 30 zone su 148 attuali, una sforbiciata del 20 per cento. Un taglio pesante, inaccettabile. I sindacati confederali - denuncia Ambrosini - (esclusa Uil) hanno firmato e accettato questo ennesimo scempio del servizio postale senza tentare minimamente di opporsi e chiamare alla mobilitazione la categoria a difesa dei posti di lavoro".

LE CONSEGUENZE - Il coordinatore provinciale prosegue, indicando chi verrà principalmente danneggiato da questo accordo: "Tutto questo ricadrà sulla qualità del servizio ai cittadini. L´azienda parla già di consegne a giorni alterni in zone a bassa densità abitativa - e chiude dicendo - Purtroppo i nostri tentativi di sensibilizzare il prefetto e il sindaco sono sempre rimasti inascoltati, speriamo ora ci diano retta". 

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