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Cronaca Porto San Pancrazio

«Sequestrata e costretta a prostituirmi»: il grido d'aiuto di una donna alla Polizia

La vicenda avrebbe avuto luogo a Verona, nella zona di Porto San Pancrazio, dove martedì si sono dirette le Volanti dopo la richiesta di intervento al 113: in manette è finito un uomo classe 1985, con precedenti alle spalle

Un'altra brutta storia di maltrattamenti è stata portata alla luce dalla Polizia di Stato di Verona e raccontata nel corso di una conferenza stampa dalla dottoressa Anna Capozzo, dirigente delle Volanti e vice questore scaligero. Teatro dell'intervento, scattato nel pomeriggio del 4 febbraio, un appartamento di Porto San Pancrazio, in città, dal quale aveva telefonato una donna in grande affanno, che diceva di temere per la propria incolumità.

Nella zona è stata dunque inviata una pattuglia della Squadra Volanti, che quando si è avvicinata alla casa in questione, ha notato la richiedente su un balcone che si sbracciava per attirare la loro attenzione. Entrati dunque nella palazzina, gli agenti avrebbero visto sulle scale la donna tenuta per il braccio da un uomo che sembava volerla riportare in casa e che alla vista delle divise l'ha lasciata andare. Si trattava di Bega Fation, classe 1985 di origine albanese, che la stessa Questura di Verona ha fatto sapere avere alle spalle alcuni precedenti per spaccio e detenzione di stupefacenti, oltre che per violenza e maltrattamenti, cercato dagli stessi uffici di lungadige Galtarossa che intendevano notificargli il provvedimento di espulsione. La donna invece è risultata essere una cittadina romena, classe 1980, con alcuni piccoli precedenti alle spalle. 

UN ALTRO CASO IN BORGO MILANO

Davanti ai poliziotti Fation avrebbe cercato di minimizzare la vicenda, ma il racconto della persona che aveva richiesto l'aiuto dipingeva un quadro di grave degrado. Questa infatti affermava che l'uomo la teneva segregata, anche sotto la minaccia di una pistola, che gli uomini in divisa non avrebbero trovato. Le forze dell'ordine allora avrebbero eseguito un controllo dell'appartamento, che secondo la Questura sarebbe stato trovato in condizioni igienico-sanitarie critiche, con oggetti e materiali di diverso tipo ammassati qua e là. In diverse zone della casa, risultata di proprietà di due italiani ritenuti estranei ai fatti, sarebbero state presenti tracce del consumo di stupefacenti, come fornelli appoggiati in giro, cucchiaini visibilmente sporchi e accendini vari, al punto che gli investigatori sospettano che l'uomo potesse aver allestito un'attività di spaccio all'interno dell'abitazione, mentre la stessa donna ha riferito di essere stata in più occasioni costretta ad assumere cocaina e crack. 

Il materiale sequestrato nell'operazione-2

Sentita dagli investigatori, la vittima ha poi raccontato tutte le vessazioni che l'uomo le avrebbe fatto subire. Fation infatti, secondo quanto appreso dagli inquirenti, dal maggio 2019 l'avrebbe fatta prostituire mettendo un annuncio su un sito internet e costringendola ad esercitare tale attività anche in alcuni abitazioni del Bresciano. In caso di rifiuto, il 35enne sarebbe stato pronto anche a prenderla di peso per portarla dai clienti, come avrebbe testimoniato alle forze dell'ordine una conoscente, secondo la quale la donna le avrebbe confessato di temere particolarmente per la propria incolumità visto che l'uomo l'aveva anche privata del cellulare: telefono che serviva solamente a ricevere le chiamate dei clienti, senza la possibilità di effettuarne, salvo quelle di emergenza. Gli stessi vicini avrebbero confermato di aver udito in diverse occasioni le sue urla quando si trovava in compagnia dell'uomo, che l'avrebbe tenuta in pugno soprattutto sotto il punto di vista psicologico. Conscendo la sua indole e avendolo visto stendere un'altra persona con un pugno, la presunta vittima avrebbe avuto paura anche di uscire dalla propria stanza, che non sarebbe stata chiusa a chiave, temendo di incontrare il 35enne, il quale secondo lei avrebbe guadagnato circa 15mila euro dalle sue prestazioni sessuali, senza mai darle la propria parte. 

Già in una precedente occasione la cittadina romena avrebbe provato ad avvisare le forze dell'ordine tramite la chiamata di emergenza, senza però riuscire a spiegare la propria situazione. Martedì 4 febbraio invece si sarebbe impossessata di un cellulare trovato nell'appartamento e, dopo aver bloccato la porta con una scopa, ha lanciato la propria richiesta di aiuto al 113, che si è precipitato sul posto. 
Nell'abitazione, oltre alle diverse tracce del consumo di droga, i poliziotti hanno trovato 2 mila euro in banconote false detenuti illegalmente, i quali, insieme all'accusa di sequestro di persona, hanno portato all'arresto di Fation. L'uomo venerdì è stato dunque portato in tribunale, dove il giudice ha convalidato il provvedimento e optato per la custodia cautelare in carcere. 

Bega Fation-2

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