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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

"Scuola in ginocchio", l'allarme dei sindacati

Tagliate 1600 cattedre in Veneto: "Sarebbe il colpo di grazia alla citt"

“Siamo ridotti in ginocchio. E i tagli paventati dalla Regione sulle scuole ci daranno il colpo di grazia”. Una denuncia vera e propria, quella della Cisl di Verona, che rientra nel merito della discussione sulla riorganizzazione generale dell’istruzione voluta dalla riforma Gelmini. A lanciare l’allarme è il rappresentante sindacale Umberto Nin, del settore scuola, puntualizzando sui tagli alle primarie e alle secondarie che è balzato alle cronache nelle ultime ore: in tutto il Veneto la situazione manca ancora di ufficialità ma i primi dati movimentano i corridoi scolastici.

I tagli previsti per l’anno scolastico 20010/2011 sono pesanti e vedono oltre 1600 cattedre in meno, divise tra 902 alle superiori e 728 alle scuole elementari.
“Una situazione disastrosa che segue la politica ambigua del ministro Gelmini. Come si può pensare, almeno qui in Veneto, di ridurre i posti degli insegnanti quando il tasso di crescita annuale degli studenti iscritti vede un incremento di 10mila unità? Un vero e proprio paradosso. Dato anche dal fatto che si tentano di motivare i tagli presentando l’opera di ‘razionalizzazione’ come giustificativo. Possiamo garantire che sprechi qui da noi non ce ne sono proprio perché siamo ridotti all’osso. Tutta l’azione del ministero provocherà un inasprimento ulteriore della situazione: mancheranno spazi, risorse e servizi. Cose per cui il cittadino paga e continuerà a pagare in futuro”.

Futuro. Questa la parola chiave che i sindacati portano sul banco dell’accusa. Quale futuro per la scuola veronese? Nero, senza dubbio. Almeno a detta dei sindacati e dei genitori che continuano a “foraggiare” gli istituti dei figli per garantire anche solo la connessione a internet e il materiale di cancelleria. Secondo la Cisl a farne le spese saranno soprattutto i piani di offerta formativa, stabiliti all’interno del patto di servizio che ogni famiglia attiva nei confronti della scuola dal momento dell’iscrizione. Continua Nin: “Se dovessimo registrare un taglio di 100 posti qui in città sarebbe disastroso. E a farne le spese sarebbero soprattutto quegli alunni con problematiche d’apprendimento, i disabili, i meno indigenti”. Nessuna remora nel manifestare il proprio dissenso, anche a livello di scelte politiche. Conclude Nin: “E’ una politica dissennata e le varie amministrazioni, che da noi la Lega guida a mani basse, si prodigano solo in slogan che nulla hanno a che fare con la realtà. E’ evidente che la situazione del Veneto, in cui i tassi di iscrizione sono in crescita da 7 anni, è diversa da quella in Campania dove le iscrizioni calano inesorabilmente. Il federalismo fiscale sembra ormai solo un’illusione”.

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