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Cronaca Borgo Trento / Piazzale Aristide Stefani

Studio del dottor Rigoli: «Virus indebolito». Crisanti: «Solo chiacchiere»

Botta e risposta tra scienziati del Veneto, dopo la diffusione dei risultati di una ricerca svolta su 60mila tamponi insieme allo Spallanzani e al San Matteo di Pavia

Botta e risposta tra scienziati del Veneto, dopo lo studio presentato ieri, 20 giugno, dal dottor Roberto Rigoli, coordinatore delle microbiologie regionali. Lo studio, effettuato dallo stesso Rigoli insieme ai colleghi dello Spallanzani e del San Matteo di Pavia, è stato condotto su 60mila tamponi e dimostrerebbe un'indebolimento del grado di infettività del coronavirus.

Andrea Crisanti, l'uomo a capo del dipartimento di microbiologia e virologia di Padova, ha definito «solo chiacchiere» le considerazioni espresse dal dottor Rigoli. «Chi parla dell'infettività di questo virus non sa quello che dice - ha dichiarato Crisanti ad Ansa - L'infettività si misura sperimentalmente, sull'uomo non è possibile fare nessun esperimento e non esiste un modello animale. Senza numeri e senza misura non è scienza».

E sempre Ansa riporta la replica di Roberto Rigoli: «La bassa o assente infettività è stata valutata su due fronti: il primo epidemiologico, monitorando i contatti stretti dei pazienti con carica bassa; il secondo seminando su colture cellulari i campioni appartenenti sempre a pazienti con bassa carica. Dati preliminari dimostrano che solo un'esigua minoranza di questi campioni risulta positiva in colture cellulari».

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