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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Santa Lucia e Golosine / Stradone Santa Lucia

Quel sogno chiamato Central Park a Verona, Sboarina incontra Rfi: "La macchina è avviata"

I sogni son desideri e i desideri alle volte diventano realtà. Ne è convinto il sindaco Sboarina che dopo l'incontro a Roma con Rfi vede più vicino il traguardo di realizzare un grande parco urbano nell'area dello scalo merci. Ma c'è anche chi teme che i sogni diventino incubi

«La macchina è avviata. La realizzazione del Central park a Verona è un obiettivo su cui abbiamo già cominciato a lavorare concretamente con la piena disponibilità di Rfi (Rete Ferroviaria Italiana ndr)». A dirlo è il sindaco Federico Sboarina, al termine dell’incontro, avvenuto a Roma, con l’ad di rete Ferroviaria Italiana Maurizio Gentile, l’assessore all’Urbanistica Italia Segala, e l’assessore regionale alle Infrastrutture e Trasporti Elisa De Berti. Presenti anche alcuni tecnici: gli ingegneri Giuseppe Fasiol e Marco D’Elia della Regione, infine Christian Colaneri per Rfi.

Il sindaco ha incontrato l’amministratore delegato di Rfi per comunicargli ufficialmente l’intenzione della nuova amministrazione di destinare l’area dello scalo merci di Porta Nuova interamente a parco urbano. Attualmente, l’area è in parte di proprietà di Mercitalia logistics, mentre Rfi lavorerà allo spostamento al Quadrante Europa dei 28 treni merci che ogni settimana terminalizzano a Verona Porta Nuova Scalo e dei circa 400 treni che ogni settimana attraversano l’impianto con soste per attività industriali.

Le parole e l'entusiasmo del sindaco Sboarina

«La collaborazione espressa oggi riguarda due fronti – aggiunge il sindaco -. Il primo è la disponibilità allo spostamento dei treni al Quadrante Europa e la seconda garanzia avuta da Rfi è che entro questo mese organizzerà un incontro a Verona con Mercitalia, in modo che il Comune cominci a parlare con il proprietario per stabilire le modalità operative. Il secondo obiettivo importante per il Comune è che l’intera partita ferroviaria veronese, scalo merci e Alta velocità, sia trattata con una visione di insieme e non in tante singole partite. Il percorso sarà lungo e non facile, come abbiamo sempre detto, ma le premesse e l’incontro positivo di oggi sono un ottimo inizio».

L’incontro a Roma ha dato un’altra buona notizia secondo Sboarina, per l'appunto in merito alla tratta di Alta velocità Verona-Vicenza, Corridoio V lotto Verona Montebello, che andrà all’approvazione del Cipe entro il mese di novembre. 

Il sogno e le perplessità, Giorgio Pasetto

L'idea di trasformare in un immenso parco l'area dell'attuale scalo merci è «un grande e bellissimo sogno». Queste le parole impiegate dall'ex consigliere comunale e attuale presidente di Area Liberal Giorgio Pasetto, il quale pur condividendo le speranze della nuova amministrazione non ha voluto nascondere alcune perplessità sull'argomento: «Come Area Liberal ed in particolare con il nostro Centro studi e ricerche abbiamo provato a ragionare in questa direzione, ma ci sono molte criticità. Esiste innanzitutto il problema dell'acquisizione della proprietà pubblica dei terreni in tempi brevi, che invece richiederà a nostro avviso non meno di una decina d'anni e costi notevolissimi (abbiamo stimato circa 8/10 milioni di euro). Bisogna poi considerare che il recupero di dette aree richiederebbe un investimento importante per la bonifica dalle bombe inesplose della seconda guerra mondiale, per la bonifica delle aree inquinate dagli scarichi di materiali residui delle lavorazioni industriali e per lo smaltimento dei materiali di risulta delle demolizioni (da considerare rifiuti speciali). Ne seguirebbe poi la vera e propria realizzazione del parco che prevede, oltre alla fornitura e sistemazione di idoneo terreno vegetale, la realizzazione del verde pubblico, la realizzazione dei percorsi pedonali e ciclabili, l'illuminazione pubblica e una recinzione atta ad impedire l'accesso notturno».

Sogno dunque che, a detta del presidente di Area LIberal, rischierebbe di trasformarsi in un incubo per le future amministrazioni, se non altro sotto il profilo economico. Sogno però che per lo stesso Pasetto non necessariamente andrebbe abbandonato, piuttosto che sarebbe meglio condividere con investitori privati in grado anche di mantenerne la successiva gestione: «Il progetto "Central Park" si risolverebbe perciò a nostro avviso in una rischiosa operazione, che lascerebbe ai futuri Sindaci un debito permanente. La città francese di Arles in una situazione simile ha scelto di far intervenire i privati che realizzeranno e gestiranno a propria cura e spese un centro culturale che dovrà autosostenersi senza pesare sulle casse comunali. Noi di Area Liberal riteniamo che questo dovrebbe essere il futuro a cui si dovrebbe puntare, ovvero ad interventi congiunti pubblico/privato».

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