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Cronaca

Sanit, 2 milioni a favore dei "non autosufficienti"

Ammontano a 140mila i fondi destinati, nel Veronese, all'Ulss 22 di Bussolengo

Favorire la permanenza in casa o il ritorno in famiglia di persone non autosufficienti in alternativa all’accoglienza nei centri di servizio residenziali sociosanitari. Questo l’obiettivo della deliberazione della Giunta veneta, proposta dall’assessore alle Politiche sociali, Stefano Valdegamberi, che ha approvato otto progetti sperimentali finanziati con due milioni di euro.

Il provvedimento si riferisce alla deliberazione del 2009 che aveva fornito alle Aziende Ullss gli indirizzi ai quali attenersi per la predisposizione dei progetti. Ammontano a 140mila euro i fondi in arrivo all'Azienda veronese numero 22 di Bussolengo, mentre tra i più importanti nel territorio regionale, nella Ulss 10 Veneto Orientale, 900 mila euro di contributo e alla numero 5 di Bassano del Grappa altri 273mila. L’iniziativa risponde a esigenze reali e ormai diffuse da parte del territorio e punta a fornire risorse ma soprattutto opportunità in più alle famiglie in modo da contrastare un eccessivo ricorso alla residenzialità, considerato che la non autosufficienza è in continuo aumento. In sintesi, i progetti riguardano il potenziamento dei servizi domiciliari, il sostegno alle famiglie con interventi di sollievo o di pronta accoglienza o di consulenza individuale per privilegiare il sistema della domiciliarità rispetto alla residenzialità, interventi di assistenza diurna, o di assistenza domiciliare specializzata a pazienti affetti da demenza, o di contributi economici alle famiglie. I soggetti coinvolti nell’attuazione dei progetti sperimentali vanno dai Comuni, alle associazioni di volontariato e del privato sociale, ai gestori delle strutture residenziali.

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