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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca San Bonifacio / Via Circonvallazione

San Bonifacio, donna morta di parto: il Movimento 5 Stelle chiede un'interrogazione regionale

Sulla tragica morte di Anna Massignan e del suo neonato, deceduto il giorno dopo, il capogruppo reginale Berti del M5S chiede di far chiarezza

La tragica morte della dottoressa di base Anna Massignan, caduta dalle scale all'ottavo mese di gravidanza e deceduta di parto il giorno dopo, ha fatto molto discutere. Insieme a lei, il giorno successivo se ne è andato anche il suo piccolo Leonardo, che i medici erano riusciti a far nascere con parto cesareo. Dopo la notizia che la Procura di Verona avrebbe aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo a carico dell'Ospedale Fracastoro di San Bonifacio, ora anche il Movimento 5 Stelle regionale ha comunicato di voler far chiarezza sulla questione.

In una nota stampa diffusa dal gruppo consiliare si legge:

Sono morti Anna Massignan e suo figlio Leonardo a San Bonifacio, Verona. Massignan, la dottoressa incinta all’ottavo mese era scivolata dalle scale della propria abitazione la vigilia di Natale. Ricoverata all’ospedale di San Bonifacio, la donna era stata dimessa il giorno dopo, ma le sue condizioni di salute si erano aggravate una volta tornata a casa, con dolori e febbre alta. Da qui, la decisione di un secondo ricovero e l’intervento dei medici per il parto cesareo. Durante l’operazione, però, sono sorte complicazioni a causa di un’abbondante emorragia, e la donna è morta. Il neonato Leonardo ha lottato per ore tra la vita e la morte, ma alla fine non ce l’ha fatta.

Jacopo Berti, capogruppo del Movimento e vicepresidente della commissione sanità, annuncia un’interrogazione regionale: “Questa futura mamma è stata dimessa durante la Vigilia di Natale. Visto che ogni anno durante le feste assistiamo ad episodi di malasanità e proprio perché non vogliamo pensar male, stiamo facendo un’interrogazione regionale per conoscere nel dettaglio tutti gli elementi e fare chiarezza: ci sono stati tagli nei turni e nelle risorse a scapito del servizio? O ci sono altri tipi di responsabilità? In questa storia, comunque sia, non ci fa una gran figura la sanità veneta. Una mamma e il suo bambino sono entrati in ospedale vivi e oggi li abbiamo persi. Se si continua a considerare il Veneto un’eccellenza sanitaria, si continuano ad ignorare alcuni segnali che devono aiutarci a migliorare. Molti non sanno che siamo scesi al settimo posto nella classifica delle sanità regionali, con un punteggio in calo (classifica annuale divulgata a Roma a novembre 2015 relativa all’anno 2014 in base ai Livelli essenziali di assistenza, Lea). Dobbiamo quindi osservare con attenzione ogni episodio come questo, lo dico prima da Vicepresidente della quinta commissione nell’interesse della salute di tutti i veneti e solo in ultimo come membro dell’opposizione ad un governo che vede sempre il bicchiere mezzo pieno in tema di sanità. In questo caso credo sia impossibile anche per loro.” Il M5S fa poi sapere: “Anna era un medico di base, una persona rispettata e conosciuta dalla comunità. Per questo il nostro sindaco 5 Stelle di Sarego, Roberto Castiglion ha proclamato il lutto cittadino per lei e il piccolo Leonardo. Ci uniamo al dolore dei cittadini e della famiglia con immensa commozione.”

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