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Cronaca

Rubano il computer e chiedono mille euro per riaverlo indietro

In manette tre giovani estorsori. Non si aspettavano che la vittima avrebbe chiamato la polizia

"Se vuoi il computer indietro dacci mille euro". Sembrava filare tutto liscio per Hakim Ben Amine, 28enne di origine tunisina, Mira Samantha Virgil, 30enne di origine statunitense ma nata in Italia, e Nabil Chebbi, 31enne di origine algerina, ma non avevano messo in conto che il ragazzo di origine marocchina che avevano derubato del portatile, di una chiavetta usb e di una giacca non aveva nessuna intenzione di cedere al loro ricatto. Debitamente nascosti, infatti, all'incontro per riavere indietro il maltolto si era portato dietro anche i poliziotti, che hanno avuto gioco facile nell'arrestarli.

La denuncia del furto è arrivata in questura il 1 aprile. La vittima è un cittadino regolare che abita in zona Veronetta. Quando il giorno dopo era stato contattato telefonicamente dalla ragazza americana, all'inizio aveva pensato di pagare la somma di denaro richiesta. Infatti gli erano stati sottratti dati personali. Poi, invece, decide di avvertire la polizia.

Il giorno dell'appuntamento le banconote erano state tutte fotocopiate e segnalate. La vittima incontra i tre in un bar in lungadige Attiraglio, vicino all'ex questura. Gli estorsori sono circospetti. Per evitare problemi lo costringono a fare un lungo giro in zona piazza Isolo che si conclude all'Osteria dei Preti, all'Interrato dell'Acqua Morta. Mira Samantha Virgil e Nabil Chebbi, ormai sicuri di farla franca, se ne vanno a prendere il computer nella loro casa in via Muro Padri e tornano dopo qualche minuto con il maltolto. Nel momento in cui sta per aver luogo lo scambio, gli agenti della polizia entrano in azione ammanettando i tre, tutti con piccoli precedenti alle spalle, con l'accusa di tentata estorsione.  

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