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Cronaca San Zeno / Corso Castelvecchio

Opere di Castelvecchio. Schinaia: "Un errore non farle rientrare subito"

Il procuratore veronese critica la scelta di aver lasciato per due mesi i quadri in Ucraina come gesto di gratitudine. Era meglio riportarle subito a Verona e prestarle successivamente

La prima metà di luglio è il periodo indicativo in cui si prevede il ritorno delle opere d'arte rubate al museo di Castelvecchio e ritrovate in Ucraina. È finita la mostra di Kiev, dove i quadri sono stati esposti come segno di riconoscenza da parte dell'Italia e della città di Verona. Ancora però una data certa del loro ritorno non c'è e questo fa temere un altro slittamento.

Le tele sono state ritrovate a inizio maggio e il loro rientro a Verona è stato sempre rimandato, per un motivo o per l'altro. E c'è chi ha un po' perso la pazienza, come il candidato sindaco di Verona Pulita Michele Croce, che chiede l'intervento del governo per far ritornare subito quello che era stato sottratto alla città. 

Ancora più netta la posizione del procuratore veronese Mario Giulio Schinaia, che lui stesso ha espresso al Corriere di Verona. Per Schinaia, le opere d'arte ritrovate sarebbero dovute rientrare subito a Verona, non appena ottenuta l'autorizzazione della magistratura di Kiev. La gratitudine si sarebbe potuta dimostrare anche più tardi, prestando le opere per mostre ed eventi. 

Tutta colpa della politica, secondo Schinaia. A metà giugno era già pronto il volo di stato che avrebbe riportato le opere a Verona. Poi tutto è stato rimandato e adesso l'interrogativo sul quando le opere rientreranno a Castelvecchio comincia a farsi pesante.

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