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Cronaca Chievo / Via Boscomantico

Soccorso alpino e Arpav avvisano: "Il rischio valanghe è marcato sulle Prealpi"

Anche sulle Dolomiti è grado di rischio 3, a seguito delle ultime nevicate. Il consiglio è di consultare gestori dei rifugi o guide alpine per valutare le condizioni di pericolo

A seguito delle ultime nevicate il Soccorso alpino e speleologico del Veneto ha invitato tutti i frequentatori delle montagne in fuori pista con gli sci, le ciaspe o anche a piedi, a prestare la massima attenzione poichè il rischio di valanghe è marcato (grado 3) sia sulle Dolomiti che nelle Prealpi Venete.

A seconda delle esposizioni si sono verificate nevicate molto intense con accumuli significativi sottovento sopra strati al suolo di scarsa entità, ma gelati a causa dell'alternanza delle temperature, specie sopra i 1.600 metri di quota. Il consiglio è di consultare gestori dei rifugi, guide alpine, soccorritori, servizio piste per avere maggiori informazioni sul posto. E a fronte di insicurezza o percezione minima di pericolo si suggerisce di rinunciare a qualsiasi gita.

Il bollettino diramato dell'Arpav recita che l'episodio nevoso verificatosi nella notte fra il 9 e il 10 febbraio ha apportato sulla montagna veneta a 2000 m dai 30 ai 45 cm di neve fresca, con valori massimi ad Agordino. Alla nevicata sono seguiti forti venti da Nord che hanno prodotto lastroni soffici, il che ha fatto salire il pericolo valanghe. Oltre a residue valanghe spontanee lungo i percorsi abituali c'è una elevata probabilità di distacchi anche con debole sovraccarico. I punti critici per l'Arpav sono tutte le localizzazioni sottovento caratterizzate da accumuli, specie sui pendii aperti oltre il limite del bosco ma anche le ampie radure a quote inferiori.

Dopo un intervallo di bel tempo, per la sera di venerdì 12 febbraio è atteso un nuovo peggioramento ma senza precipitazioni nevose significative. Lo strato superficiale di neve fresca andrà consolidandosi piuttosto lentamente e pertanto il pericolo sarà ancora di grado 3 anche nei prossimi giorni seppur con una instabilità meno diffusa.

Viste le condizioni, per l'Arpav è richiesta una elevata capacità di valutazione locale delle condizioni di pericolo a chi vuole praticare lo sci alpinismo, ma anche a chi vuole uscire per delle escursioni con racchette.

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