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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Riparto fondo sanitario: ok della giunta

Distribuiti 400 milioni di euro in pi del 2008

La Giunta regionale, nella sua seduta su proposta dell’Assessore alla Sanità Sandro Sandri, di concerto con il collega al Sociale Stefano Valdegamberi, ha approvato definitivamente il Riparto del Fondo Sanitario per il 2009, dopo il vaglio della Commissione del Consiglio regionale.

Tra le Ullss e Aziende Ospedaliere venete vengono distribuiti 7 miliardi 712 milioni 882 mila euro, contro 7 miliardi 303 milioni del 2008. “Sono molti più soldi dell’anno scorso grazie al grande lavoro fatto a suo tempo in sede di riparto nazionale – ha detto Sandri – ed i successi ottenuti con il recente rinnovo del Patto Nazionale per la Salute consentono di prevedere che, nel riparto 2010, potremo inserire aumenti significativi per fare ulteriori passi in avanti nel riequilibrio delle risorse destinate alle diverse Aziende.

Anche se l’approvazione ha richiesto tempi che non esito a definire troppo lunghi, ne è scaturito un buon provvedimento, nel quale abbiamo tenuto ampio conto delle indicazioni uscite dalla Commissione consiliare, riducendo ulteriormente già quest’anno il divario tra le varie Ullss”.

Secondo Sandri, si tratta di un “riparto decisamente innovativo rispetto a quelli che l’hanno preceduto: inizia infatti un cammino di progressivo avvicinamento a quella che sarà la realtà legata al federalismo fiscale. Si tratta – precisa Sandri – di raggiungere un obiettivo di riequilibrio in tempi medi per evitare il collasso di queste strutture. A questo scopo, abbiamo istituito un Fondo di Affiancamento di 41 milioni 100 mila euro, che calerà di anno in anno sino ad azzerarsi, ma nel contingente consentirà a queste Ullss di agire progressivamente sui propri bilanci, senza intaccare i servizi erogati”.

Per quanto riguarda le aree svantaggiate, confermato il criterio del 25% in più per le aree montane e lagunari, compresa Chioggia, che l’anno scorso ne era rimasta esclusa con corollario di forti polemiche. “Anche qui però – dice Sandri – abbiamo ricercato criteri più oggettivi dei precedenti, come densità e dispersione della popolazione, che determinano effettivamente maggiori costosità, criteri che abbiamo applicato anche per le altre Ulss”.
 
Il Riparto comprende anche alcune destinazioni specifiche: 81 milioni 510 mila euro dedicati alle attività trasfusionali; 19 milioni per le Ullss che svolgono funzioni sovraziendali a valenza provinciale; 15 milioni per lo start up del nuovo Modello Regionale Cure Primarie; oltre 9 milioni e 100 mila euro per innalzare al livello minimo definito la quota pro capite in alcune Ullss.

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