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Richiedenti asilo a Verona: la commissione ha rigettato oltre il 60% delle domande

A Verona ha sede la commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale. In Italia in totale ce ne sono 40. Migliaia le richieste da esaminare

Il quotidiano L'Arena è tornato a fare il punto della situazione sulle domande di protezione internazionale a carico della commissione che opera a Verona, ma che gestisce le richieste anche delle province di Vicenza, Treviso, Belluno, Bolzano e Trento.

All''inizio novembre, le domande di protezione internazionale da valutare erano 3402, comprese una cinquantina dell'anno precedente. Da febbraio, mese in cui si è insediata la commissione, come riporta L'Arena, sono state esaminate 1268 domande e sono stati emanati 1252 decreti, mentre 87 sono rimasti in sospeso; snocciolando altri numeri, ci sono stati 122 ricorsi e 29 rinunce. Risulta ancora alto il numero di rigetti, arrivato al 61,2% delle richieste. Il 7,4% dei richiedenti ha ottenuto lo status di rifugiato, il 13,8% ha ottenuto la protezione sussidiaria e il 17,6 la protezione umanitaria.

Da febbraio 2015, era a capo della commissione per il riconoscimento della protezione internazionale Adriana Sabato, che ora è stata promossa a vicario del prefetto di Ferrara. Al suo posto si è insiediata Maria Terresa Pirrone, capo di gabinetto della prefettura ferrarese. Prima di lasciare Verona, la dottoressa Sabato ha puntato l'attenzione sulla difficoltà di lavorare con un organico di sole 4 persone (tale è il numero assegnato per ogni commissione territoriale). Su L'Arena, il suo congedo: "ho curato molto la formazione dei componenti, in grandissima parte neofiti, per garantire professionalità ma anche celerità nel vaglio delle domande, consapevole che solo l’emanazione del provvedimento conclusivo della procedura d’esame, di cui l’intervista costituisce solo una parte, consente l’uscita dei migranti dal sistema di accoglienza con onere a carico dello Stato". Inoltre, Adriana Sabato ha ringraziato l'ateneo di Verona "che ha reso possibile la vivace presenza di giovani stagisti nella commissione".

Su L'Arena, la dottoressa Sabato spiega il complesso iter legato alla valutazione delle domande di asilo: "Il problema del riconoscimento o meno dello status di rifugiato è complesso per chi deve esaminare le domande. L’intervista, fatta sempre con l’ausilio di un interprete, deve riuscire a sviscerare la condizione del richiedente. E già qui nascono molte difficoltà. Si compila quindi un verbale a cui seguono la valutazione e la proposta da parte degli esaminatori. Questa analisi comprende anche uno studio della situazione del Paese del richiedente, per verificarne le condizioni di pericolosità, le verifiche sui siti internazionali specializzati e, infine, una riunione collegiale di confronto da cui poi deve scaturire il decreto di accoglimento o meno della domanda. Un lavoro complesso e che richiede molto tempo. E anche competenze specifiche che stanno nascendo solo adesso. E c’è ancora moltissimo lavoro da fare".

Un altro problema riguarda il fatto che i flussi migratori non accennano a diminuire, perciò le commissioni territoriali sono chiamate a esaminare un sempre più crescente numero di domande.

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