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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Università

Ricerca sul cancro, Verona uno dei 4 centri finanziati dall’Airc

L’Airc, associazione italiana ricerca sul cancro, ha scelto Verona come uno dei centri di eccellenza da finanziare con i soldi raccolti grazie alla campagna del 5 per mille

L’Airc, associazione italiana ricerca sul cancro, ha scelto Verona come uno dei centri di eccellenza da finanziare con i soldi raccolti grazie alla campagna del 5 per mille. Aldo Scarpa, anatomo patologo molecolare del dipartimento di patologia e diagnostica dell’ateneo scaligero e direttore del centro “Arc-net – Alleati per la ricerca sul cancro” è infatti tra i 4 vincitori del secondo bando dell’Airc focalizzato su studi che promettono di fornire nuovi strumenti diagnostici e prognostici per combattere il cancro.

Il progetto è finanziato con sei milioni trecentomila euro, di cui la metà destinata ai tre gruppi di lavoro di Verona, ed ha come obiettivo l’individuazione di strumenti innovativi per la diagnosi precoce e la valutazione del rischio nel carcinoma del pancreas. Un nuovo traguardo dunque per Arcnet, il centro di ricerca applicata  nato nel 2007 per iniziativa congiunta dell’Università di Verona, dell’azienda ospedaliera universitaria integrata e della Fondazione Cariverona e intitolato alla signora Miriam Cerubini il cui lascito ne ha permesso la nascita.
 
Le unità coinvolte nella ricerca sono nove, di cui tre veronesi, che vedono assieme l’azienda ospedaliera universitaria integrata e l’ateneo di Verona. Si tratta di Arc-Net e Anatomia patologica di Aldo Scarpa che sarà il centro coordinatore nazionale; Oncologia Medica con Giampaolo Tortora, e l’Immunopatologia di Vincenzo Bronte. Le altre sei unità nazionali comprendono la Fondazione Humanitas Ricerca di Milano con Paola Allavena, la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro con Federico Bussolino, l’Istituto Mario Negri di Milano con Raffella Giavazzi,  L’istituto nazionale tumori “Regina Elena” di Roma con Paola Nistico’, il Cerms dell’Universita di Torino con Franco Novelli e l’Ospedale San Raffaele di Milano con Lorenzo Piemonti.
 
Il tumore del pancreas continua a essere uno dei più difficili da curare. Dopo decine di anni di ricerca non sono ancora stati identificati marcatori che permettano di fare una diagnosi precoce, unica via per affrontare e battere definitivamente questo cancro tanto aggressivo. “Per il carcinoma del pancreas la diagnosi precoce è indispensabile, poiché una volta insorta, questa malattia mette in atto tecniche difensive molto efficaci: per esempio si costruisce una capsula di tessuto fibroso che la protegge, sposta altrove l’attenzione del sistema immunitario con sistemi davvero molto efficienti” spiega Aldo Scarpa, coordinatore del progetto che coinvolge gruppi in tutta Italia e che ha come obiettivo primario proprio la ricerca di questi marcatori. Come spiega Scarpa, non ci si fermerà all’analisi delle molecole prodotte dalle cellule tumorali, ma si andrà a cercare anche nel microambiente che circonda il tumore e all’interno della risposta immunitaria legata alla presenza di questo cancro.
 
Il secondo grande obiettivo del progetto consiste nell’identificare e valutare nuove strategie di screening da effettuare sulla popolazione a rischio di tumore del pancreas, una sfida che ancora oggi resta aperta soprattutto perché con le attuali conoscenze non è semplice capire chi è realmente a rischio. “Abbiamo riunito in un unico progetto ricercatori che in Italia stanno lavorando molto bene nell’ambito della ricerca sul carcinoma del pancreas da diversi punti di vista: clinico, molecolare, immunologico, biochimico” spiega Scarpa. “Il riconoscimento da parte di Airc del nostro progetto è per noi uno stimolo enorme e ci dà una marcia in più” continua Scarpa, “poiché premia il nostro impegno diretto all’armonizzazione di persone e competenze differenti, superando tanti ostacoli verso un obiettivo comune. Personalmente sono legato da un rapporto molto stretto con l’associazione, che va ben oltre il finanziamento economico: Airc è sinonimo di qualità” racconta Scarpa che conclude con un aneddoto: “Ho consegnato a mano personalmente questo progetto ad Airc e lo stesso avevo fatto con il mio primo progetto, anni fa, quello che mi consentì di iniziare la mia carriera. È andata molto bene in entrambi i casi”.

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