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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Povegliano Veronese / Via Giuseppe Mazzini

Morto carbonizzato in un incidente: servirà l'esame del Dna per il camionista

Riccardo Welponer, 35enne deceduto l'8 luglio sull'Autostrada del Sole, si trova ancora a Firenze, dove si sta recando il padre Boris per effettuare il riconoscimento del corpo

Dovrà affrontare un ultimo doloroso, ma necessario, iter burocratico la famiglia di Riccardo Welponer, prima di dare sepoltura al parente scomparso in un tragico incidente stradale. L'8 luglio, il 35enne si trovava a bordo del suo camion sull'Autostrada del Sole, quando ha tamponato un altro mezzo pesante: nell'occasione l'uomo è rimasto bloccato nell'abitacolo, mentre i veicoli andavano a fuoco. Ora il padre Boris, 61 anni e autotrasportatore a sua volta, dovrà recarsi a Firenze per attestare che il defunto è proprio suo figlio. 
Nadir Welponer, 65 anni ed ex cosigliere regionale e comunale a Verona, ha raccontato questi momenti ai microfoni de L'Arena: "Mio fratello è distrutto, per cui è meglio che sia io a parlare. Anche se purtroppo non ci sono dubbi in merito, l'autorizzazione al funerale di Riccardo è legata alla certezza dell'identificazione. Considerato che mio nipote è morto carbonizzato, l'unico mezzo utilizzabile è il test del Dna, ad affrontare il quale accompagnerò Boris non appena sarò arrivato in Italia". 
L'ex politico dei Democratici di Sinistra poi sull'incidente afferma: "Non sono state trovate tracce di frenata sull'asfalto. È probabile che la causa dello scontro sia stato un colpo di sonno - si legge sul quotidiano L'Arena - Stando a quanto racconta l'autista dell'altro mezzo coinvolto, che ha tentato per primo di prestargli soccorso, mio nipote è morto sul colpo. Speriamo sia andata così e che non abbia sofferto. Comunque il mezzo sui cui viaggiava mio nipote è finito bruciato. Tanto che è stato solo dopo quattro ore dall'incidente che in ditta, dove nel frattempo era arrivato Boris al termine del suo viaggio, è giunta una telefonata della polizia che segnalava l'accaduto senza però fornire nessun particolare. L'unica cosa che gli agenti erano riusciti a fare era infatti stata quella di risalire al nome della ditta leggendo la scritta stampata sulla carrozzeria". 

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