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Cronaca Centro storico / Via Roma

Veneto Banca, arrestato Vincenzo Consoli. "Ora i cittadini siano risarciti"

Dopo l'arresto dell'ex amministratore delegato della banca per aver truccato il patrimonio dell'istituto di credito, in molti chiedono che sia fatta giustizia

C'è chi non si sorprende, chi esulta e chi attacca l'amministrazione regionale del Veneto. Sono diverse le reazioni alla notizia dell'arresto di Vincenzo Consoli, ex amministratore delegato di Veneto Banca, ora ai domiciliari. Il mandato è stato emesso dal tribunale di Roma ed eseguito dalla Guardia di Finanza. Le accuse sono quelle di aver ostacolato gli organi di vigilanza, gonfiando il valore del patrimonio dell'istituto di credito.

Gli attuali dirigenti di Veneto Banca garantiscono piena collaborazione con l'ad Cristiano Carrus che ha dichiarato: "La Banca è la prima ad essere interessata a fare totale chiarezza su quanto avvenuto in passato ed il nuovo Consiglio di Amministrazione, che si insedierà dopo l’assemblea di lunedì 8 agosto, proseguirà senza indugio e con grande determinazione nell’azione di responsabilità nei confronti di chi si è reso responsabile del dissesto delle banca".

"Gli arresti, le perquisizioni e i nomi degli indagati per lo scandalo di Veneto Banca non ci stupiscono - ha affermato il consigliere regionale Sergio Berlato, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia-AN - la vicenda non poteva concludersi solo con un intervento di salvataggio da parte del fondo Atlante e un rinnovo del cda. Da appurare è la responsabilità diretta di chi in tutti questi anni ha avuto il controllo dell’istituto di credito assumendo delle decisioni con la consapevolezza di mettere a rischio il bene più prezioso della banca: il risparmio di una vita di tante famiglie, di tanti artigiani, lavoratori e liberi professionisti. Diamo fiducia all’operato della magistratura perché in tempi brevi possa far chiarezza su tutte le questioni riguardanti non solo Veneto Banca ma anche il caso analogo della Banca Popolare di Vicenza".

"Azioni come queste ridanno fiducia al sistema - queste le parole del presidente della commissione d’inchiesta sul sistema bancario veneto Maurizio Conte commenta - Chi è colpevole deve pagare e i beni vanno sequestrati. L'operazione della Guardia di Finanza riguarda il biennio 2013-2015 e appare grave il quadro indiziario con l'annacquamento del patrimonio. Veneto Banca ha continuato ad indicare un valore del patrimonio sovrastimato rispetto a quello effettivo, mascherandone la reale consistenza. Sono sicuro che questa indagine sarà di aiuto prezioso all’intero Consiglio regionale".

Consiglio regionale in cui il Movimento 5 Stelle promette battaglia. "Da più di un anno denunciamo questa situazione - ha affermato il consigliere regionale Jacopo Berti - Siamo sconcertati dall'aver visto la Lega e Zaia difendere la banca e Consoli fino all’ultimo: hanno perfino fatto di tutto per salvarli dalle ispezioni della Banca d’Italia. Nella maggioranza c’è pure chi ci ha dato degli sciacalli e degli opportunisti, quando stavamo solamente dicendo la verità e un esponente della stessa maggioranza ha ammesso ieri le colpe di un governo veneto che non è stato in grado di capire e gestire la situazione delle popolari venete negli ultimi anni. La Lega governa questa regione da anni e si è fatta passare sotto al naso il naufragio della finanza veneta senza nemmeno accorgersene".

"Consoli e tutti gli altri devono pagare per quello che hanno fatto e i cittadini truffati devono essere risarciti fino all’ultimo centesimo - ha concluso Berti - Lotteremo perché i cittadini truffati possano avere giustizia".

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