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Picchiato un 60enne per il suo Rolex: rapinatori traditi dalla tosse

Un uomo ed una donna sono stati arrestati, mentre un'altra donna è stata denunciata a piede libero, per il colpo messo a segno nella serata di martedì davanti ad un condominio di via Ugo Zannoni, a Verona

Un dettaglio, una tosse particolarmente forte, li ha messi nei guai dopo la rapina che avrebbero messo a segno in zona Fiera, a Verona, quando probabilmente pensavano già di averla fatta franca. Nella mattinata di mercoledì sono stati dichiarati in arresto Suru Spartacus, classe 1997, ed Elisabeta Soare, classe 1999, entrambi di nazionalità romena ed entia rom, con alle spalle precedenti per reati contro il patrimonio, accusati di rapina aggravata da lesioni in concorso. Denunciata anche una terza giovane della stessa nazionalità per il medesimo reato, mentre l'uomo dovrà rispondere anche di false attestazioni a pubblico ufficiale. 

La vicenda ha avuto inizio intorno alle ore 21 di martedì, quando un uomo di 60 anni è stato fermato sul cancelletto del condominio dove abita, in via Ugo Zannoni, da due donne, dopo aver fatto la spesa nel supermercato Lidl situato nelle immediate vicinanze. «Ciao bello, ci appartiamo? Che ne dici se facciamo qualcosa?», con espressioni di questo tipo Elisabeta Soare avrebbe cercato l'approccio con la vittima, mentre la complice è rimasta all'entrata del condominio: le due infatti avrebbero messo nel mirino il Rolex del valore di 7 mila euro che il 60enne portava al polso e che la donna cercava di sfilargli con la "tecnica dell'abbraccio". Avrebbe continuato dunque a cercare il contatto fisico per poter poi approfittare della situazione favore, ma l'uomo ha respinto i suoi tentativi, provando anche a prendre in mano il telefono cellulare per chiamare qualcuno. Capendo che la complice era in difficoltà nel mettere a segno il furto, sarebbe intervenuto allora Suru, che dopo essere entrato nel vialetto avrebbe sferrato un pungo sul volto dell'uomo, dopodichè si sarebbe appropriato dell'orologio, prima di allontanarsi con le due donne. 
Solo in quel momento il 60enne ha potuto lanciare l'allarme e sul posto sono arrivate le Volanti della Questura, mentre lui è stato condotto all'ospedale di Borgo Roma, dove gli è stata riscontrata la frattura del setto nasale e un trauma facciale, con una prognosi di 30 giorni

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All'arrivo degli agenti, i malviventi si erano allontanati da poco, probabilmente in auto con un quarto complice, e sono partite così le ricerche nella zona, che però non hanno dato buon esito. Le forze dell'ordine hanno quindi raccolto la descrizione dei fatti e degli individui fornita dalla vittima, molto dettagliata per 2 delle 3 persone coinvolte. Inoltre un testimone, vicino di casa dell'uomo, ha affermato di aver notato il malvivente al supermercato, per un dettaglio che si rivelerà in seguito molto importante: l'uomo soffriva infatti di una tosse molto forte che ha attirato la sua attenzione. Il cittadino dunque ha confermato di aver notato il gruppo aggirarsi nella zona, mentre le telecamere di sorveglianza del condominio avevano ripreso la rapina avvenuta poco prima ai danni del residente. 
A tutte le Volanti operative sul territorio, è stata quindi diramata la descrizione della vicenda e dei presunti autori, che intorno alle 23.30 sono stati avvistati. 

Un'altra pattuglia della Questura, a quell'ora è stata chiamata all'intervento all'ospedale di Borgo Trento, dove un uomo ubriaco stava disturbando il personale e i pazienti. Arrivati sul posto per risolvere la situazione, gli agenti sono stati attirati dalla forte tosse di un uomo, accompagnato da due donne, che assomigliavano a quelli della descrizione: nonostante si fossero cambiati i vestiti, le fattezze dei tre corrispondevano a quelle diramate. Tutti sono stati dunque portati negli uffici di lungadige Galtarossa, dove sono subito emersi i precedenti contro il patrimonio delle due donne, mentre l'uomo ha mostrato inizialmente un passaporto con il nome di una persona incensurata, che però gli assomigliava solamente: i successivi accertamenti, eseguiti il mattino seguente con la disponibilità delle banche dati, hanno portato la Polizia di Stato a scoprire la sua vera identità e i suoi precedenti, compiuti anche al di fuori dei confini nazionali. I tre infatti hanno dichiarato di risiedere in un campo nomadi francesi, situato al confine con la Svizzera. Secondo gli investigatori si tratterebbe infatti di " trasfertisti", ovvero malviventi che si spostano in continuazione per mettere a segno i propri colpi, che avrebbero notato la vittima all'interno del supermercato e l'avrebbero seguita fino a casa per impossessarsi dell'orologio.
In Questura sono stati quindi fatti arrivare il 60enne rapinato e il testimone, che hanno rinosciuto senza ombra di dubbio Suru ed Elisabeta, mentre neppure le telecamere sarebbero riuscite a fugare tutti i dubbi sulla terza donna. 

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Per loro è scattato dunque il fermo di indiziato di delitto e sono stati accompagnati nel carcere di Montorio, dopo aver ritenuto concreto il pericolo di fuga, in attesa dell'udienza di convalida, al termine della quale il Gip ha diposto la misura cautelare del carcere per loro due, mentre la seconda donna è stata denunciata in stato di libertà.
Del Rolex invece nessuna traccia, ma le indagini proseguono alla ricerca della quarta persona che avrebbe guidato l'auto che avrebbe permesso ai tre di abbandonare il teatro del colpo. 

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