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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Via Giuseppe Mazzini

Rapina in via Mazzini, i complimenti di Tosi. Continua la ricerca dei gioielli mancanti

Il primo cittadino di Verona ha speso parole di elogio per le forze dell'ordine intervenute e per i cittadini che hanno dato il loro contributo al fermo dei tre criminali. Intanto proseguono gli accertamenti sui preziosi rubati

I miei complimenti più sinceri agli agenti della Polizia di Stato e al nostro vigile di quartiere per la brillante operazione che ha portato all’arresto dei tre rapinatori che hanno assaltato la gioielleria di via Mazzini. Un bel segnale che dimostra l’importanza del lavoro delle Forze dell’ordine nella lotta mirata e continua alla criminalità, oltre che l'assoluta efficacia della sinergia e della collaborazione tra Polizia locale e tutte le Forze dell'ordine al fine di rendere più sicuro il territorio. Un plauso ed un ringraziamento anche ai coraggiosi cittadini, che hanno contribuito al buon esito dell'operazione, aiutando le Forze dell'ordine nell'inseguimento dei rapinatori. Una sinergia che è anche il risultato dell'impegno e degli investimenti (agenti, telecamere, centrali operative interconnesse ecc.) dell'Amministrazione comunale di Verona per la sicurezza; un impegno ben diverso da quello della Governatore della Regione del Veneto che, al netto di tutti i suoi proclami e slogan, dopo aver chiuso la scuola regionale di Polizia Locale, per la sicurezza aveva stanziato nel bilancio di previsione 2015 la miseria di 60mila euro, stanziamento portato poi a 5 milioni di euro grazie a un emendamento presentato da consiglieri regionali che sostengono la mia candidatura a Presidente”. Queste le parole di elogio del sindaco Flavio Tosi nei confronti delle forze dell'ordine per il bel lavoro fatto in seguito alla rapina avvenuta in via Mazzini mercoledì pomeriggio. 

Intanto emergono sempre più dettagli sulla vicenda e sui rapinatori che le hanno dato vita. I due maggiorenni, come possiamo leggere sulle colonne de L'Arena, risponderebbero al nome di: Denis Grigoriev, 31 anni, cittadino russo, entrato nella gioielleria armato di una scacciacani; Nicolay Balinsky, 19 anni, lituano, che impugnava invece una pistola a gas praticamente identica ad un'arma vera; M. D., 18 anni il 26 maggio, lituano a sua volta, è stato l'unico ad entrare senza alcuna arma, seppur finta. Tutti incensurati.
I tre sono gli autori del colpo alla World Diamond Group, costato loro l'arresto arrivato pochi minuti dopo. Durante la fuga però i rapinatori sono stati visti mentre gettavano una custodia nera nell'Adige e non è ancora chiaro se contenesse la parte dei gioielli che manca all'inventario oppure, come sostengono gli investigatori, le chiavi dell'auto con la quale sarebbero giunti in città. 
Il pm Marzo Zenatelli, secondo quanti riporta il giornale L'Arena, ha richiesto per tutti la convalida dell'arresto e la custodia cautelare in carcere, ma essendoci un minore di mezzo le vicessitudini processuali saranno diverse. Grigoriev e Balinsky domani saranno davanti al gip Giuliana Franciosi, mentre M.D. comparirà davanti al giudice di Treviso, per poi essere giudicato dal tribunale dei minori di Venezia: ora infatti si trova in una struttura nel trevigiano. 
Per quanto riguarda la refurtiva, gran parte ne sarebbe stata recuperata. I 5 milioni e 800mila euro di bottino ipotizzati in un primo momento, corrisponderebbero infine al valore complessivo di tutti i diamanti presenti nella gioielleria. Allo stato attuale il valore dei preziosi restituiti ammonta ad un milione e 716mila euro. 

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