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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Rapina al Museo di Castelvecchio: Tosi incontra l'Ambasciatore ucraino a Roma

Nel corso della giornata di ieri giovedì 12 maggio, il primo cittadino scaligero Flavio Tosi ha incontrato privatamente a Roma l'Ambasciatore ucraino Yevgen Perelygin ringraziandolo a nome di tutta la città di Verona per il ritrovamento delle opere rubate

“Un sentito ringraziamento da parte di tutta la città di Verona al presidente ucraino Petro Poroshenko per quanto è stato fatto per consentire il ritrovamento delle 17 opere rubate nel novembre scorso dal Museo di Castelvecchio”: lo ha detto il Sindaco di Verona Flavio Tosi durante un incontro privato avvenuto a Roma con l’Ambasciatore dell’Ucraina in Italia Yevgen Perelygin.

Modalità del ritrovamento delle opere, iter tecnico-burocratico per il loro rientro in Italia e futuri rapporti di amicizia e collaborazione tra Verona e l’Ucraina sono i temi trattati durante il colloquio. “Per quanto riguarda i fatti avvenuti – ha sottolineato Tosi – l’Ambasciatore ha riferito che i quadri sono stati spostati in Ucraina nascosti all’interno di scatole per il trasporto di televisori e che l’individuazione delle opere è stata possibile attraverso il lavoro investigativo dell’intelligence ucraina - polizia di frontiera, una forza di controllo speciale dedicata al contrasto del fenomeno del contrabbando di merce, particolarmente attivo sul territorio ucraino in quanto punto di collegamento tra l’Unione Europea e la Russia. Dalla notizia di un possibile compratore ceceno intenzionato ad acquistare uno dei quadri trafugati gli investigatori sono riusciti a risalire al luogo in cui erano state nascoste tutte le 17 opere: un lungo lavoro di pedinamento e controllo conclusosi solo nel momento in cui vi è stata la certezza del ritrovamento e del possibile fermo di tutti i soggetti coinvolti nel reato".

Il sindaco scaligero ha poi spiegato che "per quanto riguarda la procedura di recupero da parte dell’Italia delle opere ci troviamo di fronte ad un fatto senza precedenti (l’unico episodio analogo è quello avvenuto nel 2005 con il furto di opere dal museo olandese di Hoorn); in primis si dovrà infatti stabilire chi dall’Italia andrà in Ucraina per identificare le opere - e di questo abbiamo parlato con il pm dr. Gennaro Ottaviano, coordinatore dell’inchiesta - per capire se è competenza del Ministero degli Esteri o della procura di Verona o del Museo di Castelvecchio o se si tratta di un’operazione che dovranno attivare tutti insieme; successivamente si dovrà stabilire la procedura effettiva per la loro restituzione. Si tratta infatti per l’Italia di merce rubata, quindi di un corpo di reato, che andrà recuperata attraverso i rapporti internazionali che intercorrono fra il nostro Paese e l’Ucraina: una questione delicata che andrà definita con le corrette modalità. Infine occorrerà programmare l’evento nazionale con il quale sarà ufficializzata la restituzione definitiva delle opere”.

Tra i punti dell’incontro il Sindaco Tosi ha infine ricordato “la volontà espressa dall’Ambasciatore di accrescere il rapporto di collaborazione tra Verona e l’Ucraina per intensificare i rapporti in ambito turistico, culturale e commerciale (l'Ambasciatore ha portato ad esempio l'azienda Pedrollo), con la possibilità di realizzare in futuro una mostra di opere d'arte custodite a Verona nel loro Paese ed un gemellaggio tra una loro città e Verona; ipotesi da subito apprezzate e condivise dalla città scaligera”.

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