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Venerdì, 19 Aprile 2024

La tuta del Napoli lo tradisce: arrestato per una tentata rapina alla Bpm

Alla fine dello scorso mese di novembre aveva tentato un colpo all'istituto di credito di piazza Risorgimento, sventato dall'intervento dei clienti e della Polizia, nel quale era finito in manette il suo complice

Dopo alcuni mesi di indagini, la Polizia di Stato è riuscita ad identificare e rintracciare il secondo rapinatore del colpo tentato in piazza Risorgimento, a San Massimo, alla fine dello scorso novembre, ai danni della Banca Popolare di Verona. 

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D'Arrigo che entra nella banca

Erano circa le 14.45, quando Salvatore Celano e Alessio D'Arrigo, entrambi originari della zona di Catania e con alcuni precedenti per reati contro il patrimonio, sono entrati nell'istituto di credito situato nel comune di Verona. Come riportato da, Roberto Di Benedetto, dirigente della Squadra Mobile, in conferenza stampa, sarebbe stato Celano ad avvicinarsi ad un'impiegata ed insistere per vedere il direttore: accompagnato nel suo ufficio, dove sarebbero stati presenti altri due dipendenti ed un cliente, il rapinatore avrebbe strattonato la donna e comunicato loro che si trattava di una rapina, brandendo un taglierino, dopodiché si sarebbe appropriato dei loro cellulari per poi riportare tutti nella sala principale, dove D'Arrigo nel frattempo aveva iniziato a riunire le persone verso la zona del bagno. 
Durante queste operazioni però una cliente ha avvertito un malore e la confusione che si è creata ha permeso ad un altro cliente di avventarsi contro Celano, che prima ha lasciato cadere il taglierino, per poi finire a terra lui stesso. Con il complice oramai immobilizzato dalle persone presenti nella banca, D'Arrigo ha deciso di tagliare la corda ed è uscito dall'edificio facendo perdere le sue tracce. Lanciato l'allarme, sul posto è arrivata la Polizia di Stato seguita anche dal reparto della Scientifica, che ha iniziato a raccogliere gli indizzi per individuare il fuggiasco, mentre il complice è finito in manette in flagranza del reato di tentata rapina aggravata. 

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D'Arrigo che scappa dall'istituto di credito

Gli investigatori hanno quindi perlustrato la zona, alla ricerca di immagini e anche di vetture che potrebbero essere state utilizzate dai malviventi. Una ricerca che ha dato i suoi frutti, dal momento che poco lontano dalla banca è stata trovata una Fiat Freemont in uso ad una società di Catania che ne gestisce il noleggio e che non risultava essere di proprietà di nessuno dei residenti: vista la provenienza di Celano, è dunque scattato il sequestro del veicolo, a bordo del quale è stata trovata una tuta da calcio del Napoli, che si rivelerà essere fondamentale. 
Le foto acquiste dalle telecamere di videosorveglianza della banca infatti, mostravano D'Arrigo entrare ed uscire dall'istituto, così i fotogrammi sono stati inviati a Roma per essere elaborati dal S.A.R.I., il Sistema automatico di riconoscimento immagini in uso alle forze dell'ordine, che ha dato il proprio responso: è stata portata alla luce infatti l'altissima compatibilità con due fotosegnalamenti del catanese, avvenuti nel febbraio e nel dicembre 2018, con addosso proprio la tuta del Napoli
Le immagini del presunto rapinatore sono state mostrate anche alle vittime presenti nella banca quel giorno, che l'hanno identificato senza alcuna ombra di dubbio.

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La tuta trovata a bordo dell'auto

A fine maggio dunque il gip Gorra ha notificato l'ordinanza di custodia cautelare alla fine di maggio 2019, con l'accusa di tentata rapina aggravata dall'uso di un'arma. Le forze di Polizia dunque l'hanno notificata all'uomo, che si trovava già rinchiuso in un carcere siciliano per un altro episodio. 

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