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Cronaca Cologna Veneta / Via Strà

Rapina in banca a Colognola: acciuffato a Ravenna il secondo bandito

Il primo criminale era stato arrestato subito dopo il colpo, mentre il complice era riuscito ad allontanarsi a bordo di un'Alfa Romeo, nonostante un carabiniere fosse riuscito a sparare a due gomme del veicolo

Il primo era stato arrestato subito dopo il colpo, grazie al tempestivo intervento dei carabinieri della stazione di Soave, mentre per il secondo è servita un po' più di pazienza e un lavoro d'equipe, ma alla fine è stato rintracciato e consegnato alla giustizia. Si tratta degli autori del colpo messo a segno nel pomeriggio di venerdì alla Cassa di Risparmio del Veneto di via Strà, a Colognola ai Colli, che avevano cercato la fuga con un bottino di 28mila euro. 

Erano circa le 16.15 quando è partito l'allarme dall'istituto di credito: i banditi, dopo aver fatto irruzione, avevano minacciato verbalmente i dipendenti senza mettere mano a possibili armi. Una volta legati tutti, compresa una donna incinta, si sono appropriati dei soldi presenti in un mobiletto e sono usciti in strada. Quando ancora si trovavano in prossimità della banca è arrivata la pattuglia dei carabinieri, che ha subito notato queste due persone che si allontanavano a passo abbastanza spedito. Controllato che la situazione all'interno del locale fosse tranquilla, gli uomini dell'Arma sono tornati a concentrarsi sui sospettati, che li guardavano mentre si allontanavano fino a quando non hanno iniziato a correre, dando vita all'inseguimento. 
In completa sicurezza, con nessun cittadino presente, uno dei due militari ha esploso due colpi in aria per convincere i due criminali a fermarsi. Il primo, che si trovava in possesso praticamente dell'intero bottino, è stato fermato ed ammanettato pochi metri dopo, mentre il secondo ha proseguito nella propria fuga. Uno dei duo uomini dell'Arma allora, dopo essersi accertato che il complice fosse immobilizzato, è tornato ad inseguirlo, arrivando a sorprendelo a bordo di un'autom un'Alfa Romeo 159, in via Marconi. Il malvivente si era chiuso all'interno del veicolo, così il carabiniere ha sparato alle gomme del lato guidatore per cercare di impedirgli di allontanarsi. Questo però non è bastato a fermare il bandito, che è comunque partito facendo perdere le proprie tracce. 

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I carabinieri e il fermato si sono poi diretti al Comando della Compagnia di San Bonifacio, dove hanno ricostruito la vicenda e dato il via agli accertamenti di rito. L'arrestato era un 50enne siciliano con alle spalle precedenti specifici per questo tipo di reati: un professionista dunque, che è stato infine condotto nel carcere di Montorio in attesa della convalida. Le attenzioni degli investigatori si sono così concentrate sul fuggitivo: tramite la targa e il modello dell'auto, intestate però ad una terza persona, i militari sono riusciti a risalire al malfattore e al suo "giro", grazie ad un controllo effettuato nei mesi scorsi che lo collegava proprio a quel veicolo. 
Le ricerche sono state estese quindi alla sua "zona d'interesse", ovvero l'Emilia Romagna, dove il fuggitivo aveva diversi contatti ache gli potevano offrire un nascondiglio. Nella stessa serata tra venerdì e sabato sono partite le verifiche delle varie compagnie locali di carabinieri, che hanno controllato i possibili indirizzi a cui il rapinatore poteva fare riferimento.
Alla fine gli sforzi dell'Arma sono stati premiati tra mezzanotte e l'una, quando l'auto in questione è stata trovata nella zona di Ravenna, in prossimità di uno dei punti controllati dai carabinieri: il veicolo risultava essere danneggiato, in quanto l'uomo aveva sostituito una gomma con il ruotino, ma nella fretta di fuggire questo era andato distrutto e la macchina aveva finito con il muoversi sul cerchione. 

Poco lontano è stato infine bloccato il fuggitivo, mentre camminava lungo la strada: si trattava di un altro 50enne siciliano, fermato dai carabinieri di Ravenna su indicazione dei colleghi della Compagnia di San Bonifacio e del Nucleo Investigativo di Verona, che a sua volta ora si trova in carcere in attesa della convalida. In suo possesso è stata trovata una borsa dove all'interno erano conservati un taglierino, un berretto da baseball, un paio di guanti (come il suo complice) e una piccola parte del denaro sottratto alla banca. 

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