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Cronaca

Questa catastrofe andava evitata

Occorre una serissima riflessione sulle cause dell'alluvione e su ci che non ha funzionato

E' di questi giorni la più grave emergenza di cui si abbia ricordo nella provincia di Verona legata ad esondazioni, smottamenti e movimenti franosi. Migliaia i veronesi sfollati costretti ad abbandonare le proprie case allagate rimaste senza energia, gas ed acqua potabile, ingentissimi i danni a cose, imprese, coltivazioni. L'autostrada A4 chiusa per più giorni ha messo in ginocchio la mobilità di mezzo nord Italia. Molte strade provinciali chiuse per smottamenti.

Innanzitutto preme esprimere la più forte solidarietà alle vittime dell'alluvione veronese e alle famiglie colpite da così gravi danni patrimoniali, morali ed umani. Secondo, ma non meno importante, il più sentito ringraziamento alle centinaia di uomini delle forze dell'ordine, della protezione civile, vigili del fuoco, l'esercito, i volontari e chi dalle istituzioni ha lavorato da subito per soccorrere i cittadini colpiti, contenere i danni e ripristinare le condizioni di sicurezza.

Abbiamo sentito molte parole, ma ad emergenza superata, ora occorre una serissima riflessione sulle cause, su ciò che non ha funzionato e su cosa si sarebbe dovuto fare per prevenire questa immensa catastrofe. Senza nessuna volontà polemica ora è il momento di capire perché in Italia e anche in Veneto, una delle Regioni più progredite ed economicamente forti, possano accadere simili disgrazie. Ci sono stati segnali non ascoltati e serve un approfondimento di come mai il Piano pluriennale per la riduzione del rischio idrogeologico di 1365 interventi richiesti dall'Associazione nazionale bonifiche ed irrigazioni non sia nemmeno partito.

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