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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Via Torricelle

Traforo, la fideiussione traballa per i problemi patrimoniali di Nagejda

La società bulgara che ha prestato l'ultima fideiussione del traforo ha problemi finanziari e il candidato sindaco Michele Bertucco commenta: "Del traforo ormai non è rimasto più nulla"

Prima è stata l'Ati che si è aggiudicata i lavori per il Traforo delle Torricelle a scricchiolare, tanto che l'aggiudicazione le è stata revocata. Ora è anche la fideiussione ad essere traballante visti i problemi di patrimonializzazione di Nagejda, la società bulgara che ha prestato l'ultima fideiussione del traforo. "Pare proprio di capire che la fideiussione stipulata con la società bulgara sia irricevibile per difetto dei requisiti patrimoniali della società stessa - hanno commentato il candidato sindaco Michele Bertucco e Alberto Sperotto, candidato al consiglio comunale per la lista Verona in Comune - È grave che il sindaco abbia continuato a sostenere che quella fideiussione fosse sufficiente a garantire a Technital e all'Ati aggiudicataria del Traforo il diritto a vedersi rinnovato l'ennesimo ultimatum. Col dissolversi della nuova fideiussione si dissolve definitivamente anche l'ultimo evanescente e pretestuoso appiglio a cui Tosi e l'Ati guidata da Technital si sono fino ad oggi aggrappati per disconoscere la decisione dei tecnici. Speriamo che finalmente nella nostra città la si finisca di parlare di Traforo a vanvera: di questo Traforo non è rimasto più nulla, se non i disegni che lo descrivono. L'unica preoccupazione dovrebbe essere di rendere effettiva l'escussione della fideiussione".

Eppure da più di un candidato dei diversi schieramenti sono giunte parole di apertura nei confronti del Traforo delle Torricelle, progetto che quindi potrebbe non essere più archiviato. Ai candidati che sostengono il traforo, il comitato di cittadini contrari all'opera replicano attraverso le parole del vicepresidente Giampaolo Ventoruzzo: "Da parte nostra la proposta di buon senso l'abbiamo data ed è quella di fare un referendum informato per chiedere ai veronesi se vogliono o no pagare per un'opera antica, quesito che siamo pronti a ripresentare nel momento che l'argomento tornasse all'ordine del giorno dell'agenda del nuovo sindaco".

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