rotate-mobile
Cronaca

Presi i decani dello spaccio "Si stavano riorganizzando"

L'operazione congiunta "Arena Connection" manda in carcere due personaggi "storici" delle cronache

Erano già conosciuti alle cronache, coinvolti nelle più importanti operazioni antidroga condotte nel veronese nel corso degli anni. Ma non avevano comunque perso il vizio e, soprattutto, si stavano riorganizzando. Giorgio De Marchi, sessantunenne residente nel centro storico di Verona ma con molte connessioni con la Bassa, e Luciano Pozza, cinquantacinquenne residente a San Giovanni Lupatoto, sono stati arrestati dai carabinieri della compagnia di Legnago e dalla Squadra mobile di Verona, congiuntamente, al termine dell'operazione Arena Connection. Che richiama la celebre operazione Arena dei primi anni novanta, in cui i due personaggi erano implicati.

"Divisi non si sarebbe mai arrivati a questo importante risultato", hanno dichiarato il dirigente della Squadra mobile di Verona Giampaolo Trevisi e il comandante della Compagnia dei carabinieri di Legnago Francesco Provvidenza. Due criminali alla vecchia maniera, catturati alla vecchia maniera. Grazie a pedinamenti e appostamenti congiunti durati mesi. Fino a che, il 3 maggio, i due malviventi commettono un errore. Si incontrano alle undici di mattina di fronte a un locale pubblico di Campagnola di Zevio. Si affiancano con le macchine e rimangono a confabulare. A un certo punto Pozza prende un pacchetto dal sedile del passeggero e lo consegna a De Marchi. E' la prova che le forze dell'ordine aspettavano da tempo. Le pattuglie si dividono. Una pedina De Marchi, che si allontana dal parcheggio. Viene simulato un posto di blocco casuale, ma il delinquente mangia la foglia. Accelera e scappa. Solo dopo un inseguimento di una pattuglia in boghese e uno speronamento gli agenti riescono a fermarlo.

A bordo della sua Audi A4 c'erano due tavolette di cocaina purissima. Duecento grammi complessivi, per un valore di 11mila 500 euro, consegnati a Luciano Pozza, che, intanto, era arrivato a Verona. Si sentiva sicuro. Non pensava di avere gli agenti alle calcagna. Decide di concedersi una seduta dal barbiere di via Cairoli, dove, in pieno stile cinematografico, viene raggiunto dalle manette.

Nelle case dei due arrestati sono stati trovati circa ventimila euro di mazzette di banconote, la maggior parte a casa di Luciano Pozza. Segno di un'attività di spaccio fiorente. Nell'abitazione di De Marchi è stata rinvenuto anche un vasetto di marijuana, una dose di un grammo di cocaina e altro materiale per il confezionamento di dosi di stupefacente. In quella di Luciano Pozza c'erano anche due fucili non regolarmente registrati, con 315 cartucce calibro 28. Sono state anche trovate delle tavolette di stupefacente simili per forma e confezionamento a quelle sequestrate recentemente in un'altra operazione a Gazzo Veronese. Da dove sono iniziate queste indagini, dopo un ritrovamento di droga e armi nella pizzeria "La Parisienne". L'operazione è partita grazie a un incontro tra i due malviventi cui assistitono casualmente anche gli agenti delle forze dell'ordine, che già li conoscevano. Stamattina la convalida dell'arresto. Le porte del carcere di Montorio si sono chiuse alle loro spalle.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Presi i decani dello spaccio "Si stavano riorganizzando"

VeronaSera è in caricamento