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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Cittadinanza onoraria al Presidente ucraino Poroshenko: il Consiglio approva

Il Consiglio Comunale ha approvato il 9 giugno con 19 voti a favore e 4 contrari la delibera per il conferimento della "cittadinanza onoraria" al Presidente dell'Ucraina Poroshenko, in segno di riconoscenza per il ritrovamento delle opere rubate da Castelvecchio

Il Consiglio comunale con 19 voti a favore e 4 contrari, ha deliberato nella serata di ieri, giovedì 9 giugno, di conferire la cittadinanza onoraria al presidente ucraino Petro Poroshenko. “Un gesto dovuto, motivato dall’impegno dimostrato dal presidente stesso nell’opera di ritrovamento e nella restituzione alla città di Verona delle 17 opere d’arte trafugate la sera del 18 novembre 2015 al Museo Civico di Castelvecchio; un’azione di alto valore a vantaggio della nostra nazione, che ha dimostrato un esemplare interessamento verso la città di Verona – ha detto il sindaco Flavio Tosi - Il presidente Poroshenko, come annunciato da lui stesso, si è occupato personalmente di dirigere le operazioni che hanno portato al ritrovamento delle opere a e all’arresto di ultiori figure. A prescindere da questioni di politica internazionale, che non competono alla politica locale – ha concluso Tosi – questo gesto vuole stringere ulteriormente la cooperazione già esistente tra le due realtà, italiana ed ucraina, dal punto di vista economico turistico e sociale”.

Ma questa è una decisione che non ha certo mancato di sollevare perplessità, se non persino scherno e  polemiche, è stato il caso del critico d'arte Vittroio Sgarbi a Verona per inaugurare la Triennale d'arte contemporanea, ma a livello politico dubbi sono stati espressi dalle opposizioni in Consiglio comunale: “Se questa proposta fosse arrivata una volta rientrati in città i quadri staremmo raccontando un’altra storia - ha detto il consigliere del Movimento 5 Stelle Saurini - in questo modo pare invce che ci serva una merce di scambio per riavere i quadri. Trovo che sia doverosa una forma di riconoscimento ma la modalità e il momento scelti non sono comprensibili”.

Anche il capogruppo del PD Michele Bertucco ha rilevato la stranezza del gesto: “Il Consiglio comunale aveva chiesto di essere coinvolto nella gestione delle operazioni per il rientro delle opere, ma non è stato preso in considerazione invece questa decisione rappresenta una forzatura. Ricordo inoltre che la cittadinanza può essere conferita anche allo stato dell’Ucraina invece che al suo presidente, era il caso quindi di valutare più attentamente i termini della delibera”.

Critico anche un altro esponente del Pd locale come il consigliere Eugenio Bertolotti: “Naturalmente questo ritrovamento merita risalto, da parte di tutte le forze politiche questa delibera però presenta alcune problematiche, come ad esempio il fatto che viene dato per scontato che i quadri siano già rientrati a Verona, mentre non è così. Inoltre sarebbe più opportuno dare un riconoscimento a un intero paese per le forze messe in campo per una operazione di polizia internazionale”. Linea dura per Elisa La Paglia sempre del Pd, la quale senza mezzi termini rivela di sentirsi messa in scacco: “Questa delibera ha il sapore del ricatto o la approviamo o non ci vengono restituiti i quadri. I governi ucraini nell’ultimo periodo hanno avuto tanti scandali, invece noi dobbiamo avere persone esemplari a cui aspirare, invece di dare la cittadinanza per fare passerelle televisive o per accorciare i tempi di rientro delle opere”.

Le critiche in merito alla decisione non sono mancate nemmento da parte del consigliere del Gruppo Misto Alberto Zelger: “Il conferimento della cittadinanza onoraria rappresenta il maggiore riconoscimento che possa dare una città e va dato a persone che hanno dimostrato grandi meriti nel corso di tutta una vita. L’operazione in questione è stata frutto di varie forze di polizia internazionale e quindi non solo del presidente ucraino. Sembra più che altro una operazione di scambio per riavere le opere”.

Una qualche forma di sostegno sulla vicenda il primo cittadino scaligero lo ha invece ricevuto da parte del consigliere di Civica per Verona Marco Bacchini: “Si tratta di un atto dovuto, sul quale non va fatta dietrologia con insinuazioni e valutazioni che nulla hanno a che vedere con questa proposta è invece una grande oppurtunità per la nostra città in occasione dell’imminente viaggio in Ucraina del Sindaco Flavio Tosi”.

“Non mi pare che stiamo dando un premio nobel per la pace - ha chiosato infine il consigliere di Forza Italia Gianluca Fantoni – stiamo conferendo un riconoscimento da parte della città, per una vicenda che ha consentito il ritrovamento di quello che, al momento della sua scomparsa, era stato definito il tesoro di Verona. Darei un riconoscimento anche alle nostre forze dell’ordine”.

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