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Cronaca Porto San Pancrazio / Lungadige Antonio Galtarossa, 21

Smantellato traffico di droga internazionale: sequestrati oltre 11 chili di stupefacenti

In totale la polizia ha sequestrato ben 11,4 chili di droga, ripartita tra marijuana, metanfetamine, hashish e cocaina, oltre a quattro auto, una moto e 13.500 euro in contanti

Con 16 misure cautelari eseguite, è stata sgominata dalla polizia di Trento grazie anche al contributo della Sezione della Polizia Giudiziaria del Tribunale di Trento, della polizia Stradale di Trento e della Squadra Mobile di Verona, un'organizzazione criminale ramificata a livello internazionale che agiva in Italia, ma anche in Bosnia, Croazia e Solovenia, gestendo un vasto traffico di sostanze stupefacenti.

Gli arresti

Nell'ambito dell'operazione "Zaghi", iniziata nel novembre 2016 e che ha avuto il suo epilogo alle prime luci dell’alba di giovedì 22 febbraio, sono state coinvolte complessivamente 29 persone, di queste ben 22 sono state arrestate (6 tra il 2015 eil 2017). Degli ultimi 16 destinatari di misure cautelari, 11 soggetti si trovano ora in carcere, mentre per 5 sono stati disposti gli arresti domiciliari ed infine altre 8 persone risultano essere latitanti all'estero.

I sequestri

In totale la polizia ha sequestrato ben 11,4 chili di droga, ripartita tra marijuana, metanfetamine, hashish e cocaina. Gli agenti hanno inoltre posto sotto sequestro quattro autovetture utilizzate dai criminali, una moto, una dozzina di fucili e oltre 13.500 euro di contante. Per quanto riguarda la nazionalità dei soggetti arrestati, il gruppo criminale era piuttosto eterogeno e comprendeva cittadini italiani, bosniaci, croati, marocchini e macedoni. Per il trasporto degli stupefacenti venivano prevalentemente utilizzate le rotte balcaniche.

Le indagini

I reati contestati vanno dall'associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, all'estorsione e al reato transnazionale. Le indagini, dirette dal Vice Questore A. Salvatore Ascione, capo della Squadra Mobile di Trento, hano originariamente preso spunto da alcuni ritrovamenti di stupefacente avvenuto nel mese di novembre del 2016, sulle rive del lago di Canzolino a Pergine Valsugana.

Durante le indagini la Squadra Mobile ha scoperto che la compagine criminale, composta da cittadini italiani, bosniaci, croati, marocchini e macedoni, utilizzava le rotte balcaniche, attraverso le Bosnia, Croazia e Slovenia per trasportare lo stupefacente in Italia. Visto il carattere transnazionale dell’operazione, è quindi nata la collaborazione con la S.I.P.A. bosniaca, P.N.U.S.K.O.K. croata e la Polizia Criminale slovena. Nel corso delle indagini gli investigatori italiani, con l’aiuto dei colleghi stranieri, hanno appurato le modalità del trasporto, i luoghi, le persone coinvolte e gli altri elementi che in seguito hanno permesso di individuare i componenti ed i ruoli della compagine criminale.

Un milione di euro in droga, venduta al doppio

La fruttuosa collaborazione tra forze di polizia ha permesso anche di ricostruire i movimenti della organizzazione dal novembre 2015 alla fine del 2017, perido di tempo nel quale la banda ha comprato droga per circa un milione di euro, rivendendola al doppio del valore d’acquisto. L’elemento del profitto ha poi permesso alla Squadra Mobile, nella fase delle esecuzioni delle ordinanze, di sequestrare tre autovetture e una moto ai fini della confisca per equivalente di cui al D.Lgs 29 ottobre 2016, n.202.

«Questa operazione, - ha commenta il capo della Squadra Mobile Salvatore Ascione - che si iscrive nella direzione delle direttive del Questore D’Ambrosio, dimostra che il traffico di stupefacenti sceglie strade, persone e confini diversi in ragione dell’interesse criminale e dei mercati a cui rivolgersi. Gli arresti della Squadra Mobile sono il tangibile risultato che l’attività di polizia giudiziaria non solo è attenta, ma è costante anche a fronte di mutati scenari delinquenziali».

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