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Cronaca Centro storico / Via dello Zappatore

Omicidio Perantoni. Il pm ha chiesto l'ergastolo per Fabio Terracciano

Il movente del delitto sarebbe il debito tra l'imputato e la vittima, da cui Terracciano acquistava cocaina. Oltre al carcere a vita, il pm ha chiesto l'isolamento per sei mesi e 10 mila euro di multa

Chiusa la fase istruttoria e ascoltate le dichiarazioni spontanee di Fabio Terracciano, che ha continuato a dichiararsi innocente, è stata la volta del pubblico ministero Nicola Scalabrini parlare al processo per l'omicidio di Romano Pierantoni. Tre ore di requisitoria, riportate in parte da Fabiana Marcolini su L'Arena, con cui il pm ha descritto l'evolversi dell'indagine che ha portato ad identificare nel fabbro di Lazise Fabio Terracciano l'autore dell'omicidio avvenuto nel 2015 a Pastrengo. Per questo Scalabrini ha chiesto la condanna di Terracciano all'ergastolo, con isolamento per sei mesi e 10 mila euro di multa.

Scalabrini ha raccontato che il corpo di Romano Perantoni è stato ritrovato a giorni di distanza dal delitto dai carabinieri a cui era arrivata una telefonata da parte di un uomo con precedenti per spaccio. La vittima infatti aveva un giro di clienti a cui vendeva cocaina. Proprio uno di questi clienti ha trovato il cadavere, confidandosi poi con l'uomo che ha poi chiamato i carabinieri.

Tra i clienti di Perantoni c'è anche Terracciano che per il pubblico ministero ha commesso l'omicidio a causa dei debiti accumulati con chi lo riforniva di droga. Il pm ha poi smontato la versione fornita da Terracciano, basandosi sulle testimonianze di chi lo frequentava. 

Per la difesa, le indagini sono state costruite per confermare l'ipotesi della colpevolezza di Terracciano, senza prendere in considerazione altre piste. Scalabrini, invece, ha dichiarato di essere arrivato a formulare l'accusa per l'imputato, solo al termine delle indagini.

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