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Cronaca Borgo Venezia / Via Montorio

Picchiarono un kebabbaro per l'incasso: 2 uomini arrestati e 1 denunciato

Il fatto avvenne il 27 agosto 2017 in via Montorio, a Verona, e dopo oltre un anno di indagini la Squadra Mobile è riuscita a risalire a tre persone, mentre sulla quarta prosegue il lavoro delle forze di polizia

Due di loro sono finiti in manette, uno è stato deferito in stato di libertà, mentre sul quarto proseguono le indagini della Polizia di Stato. Si tratta dei presunti responsabili della rapina tentata ai danni del titolare di origini turche del kebab situato in via Montorio, a Verona. 

Erano circa le 4.30 della notte del 27 agosto 2017, quando la vittima abbassò la saracinesca della sua attività per dirigersi verso casa. Quella sera nel borsello aveva messo circa mille euro, l'incasso della giornata, così chiese a suo cugino di accompagnarlo lungo il tragitto a piedi, temendo probabilmente di attirare l'attenzione di qualche malintenzionato. Ed in effetti è ciò che successe. Ad un certo punto l'uomo notò che erano seguiti da una giovane al cellulare, che sarà poi identificato in G.G., 23enne di origini moldave: secondo quanto riferito dal dirigente della Squadra Mobile Roberto Di Benedetto, nel corso di una conferenza stampa, il ragazzo stava comunicando al proprio interlocutore gli spostamenti dei due. Intuito il pericolo, il titolare del kebab ha detto al cugino di chiamare il 113, ma nel frattempo è arrivata un'auto dalla quale sono scese due persone, una delle quali sarà a sua volta identificata in V.P., 26enne anche lui originario della Moldavia. 
Così, mentre l'autista è rimasto alla guida del mezzo, in tre si sono avventati sul turco, colpendolo con calci e pugni, mentre il parente avvisava la polizia. Nonostante le percosse però, la vittima ha opposto resistenza da terra e non ha lasciato andare il borsello. Sapendo che di lì a poco sarebbero arrivate le forze dell'ordine, i tre hanno preferito desistere e si sono allontani. Il titolare del kebab quindi è stato poi raggiunto dalle Volanti e portato in ospedale, dove ricevette una prognosi di 15 giorni per le ferite riportate

Sono partite allora le indagini della Squadra Mobile scaligera per cercare gli autori di quel violento crimine. L'attività ha portato gli investigatori ad analizzare le telefonate passate da quella specifica cellula telefonica durante quei concitati momenti, che ha permesso loro di restringere il campo ad un certo numero di soggetti. Decisivo il riconoscimento da parte della vittima degli aggressori di quella notte: l'uomo originario della Turchia infatti sarebbe riuscito ad indicare alle forze dell'ordine G.G., V.P. e l'autista, ma non la quarta persona, che è stata dunque rilasciata. 

Residenti in città e incensurati, il 23enne e il 26enne sono stati arrestati il 15 ottobre e venerdì mattina sono stati portati davanti al giudice per la convalida. Viste le accuse di tentata rapina e lesioni, e la violenza dell'aggressione, per i due il Gip Franciosi ha disposto gli arresti domiciliari, mentre per il terzo uomo è scattata solamente la denuncia per il suo marginale coinvolgimento. 

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