"Nessuna indicazione ai medici su come comportarsi in merito ai Pfas"
È il gruppo consiliare Veneto del Movimento 5 Stelle ad affermarlo, chiamando in causa il presidente provinciale veronese dell’Ordine, Roberto Mora. Da Roma intanto arriva l'impegno del Governo "per assicurare acqua pulita ai veneti"
"Dopo alcuni medici di Vicenza, anche l’Ordine dei Medici veronese dichiara di non aver ricevuto indicazioni su come si devono comportare in merito ai Pfas e alla contaminazione dei pazienti risultante dall’analisi". Lo afferma il gruppo consiliare veneto del Movimento 5 Stelle, in una nota diffusa.
Secondo i pentastellari, il presidente provinciale veronese dell’Ordine, Roberto Mora, avrebbe lanciato un appello auspicando che finalmente vengano programmate iniziative di formazione da parte delle amministrazioni pubbliche.
Il consigliere regionale veronese del M5S Manuel Brusco, che segue da anni il tema Pfas, si è unito alla richiesta, accusando l’assessore alla Sanità Coletto: “Come è possibile che Coletto dica da mesi che la Regione sta seguendo il caso Pfas dal punto di vista sanitario, facendo tutto ciò che è in suo dovere, mentre i medici di alcune province dichiarano di non sapere niente in materia di Pfas, per potersi prendere cura dei propri pazienti?
È un atteggiamento irresponsabile nei confronti della tutela della salute dei veneti”.
Il capogruppo Jacopo Berti, vicepresidente della commissione Sanità, ha chiesto invece spiegazioni all’assessore: “La Giunta è venuta meno al suo dovere, ripetutamente, in tema di Pfas. Questa volta proprio sul territorio, perché i cittadini si rivolgono al medico di base per sapere cosa fare in merito alla salute dei propri figli.
Pretendiamo spiegazioni, per questo ho appena scritto un’interrogazione all’assessore”.
La consigliera comunale del M5S di Montecchio, Sonia Perenzoni, infine ha voluto ringraziare i medici: “A Vicenza alcuni medici mi hanno avvicinato per esprimerne preoccupazione. Ringrazio loro e i medici veronesi che denunciano la lacuna, dimostrando prima di tutto cura e attenzione per i loro pazienti, oltre che rispetto del proprio dovere. Ciò che è invece mancato da parte delle istituzioni.
Una mamma mi ha informata che quando ha chiesto spiegazioni all'Ulss le hanno consigliato di rifare le analisi delle urine a pagamento. Dov'è quindi la gratuità degli accertamenti? Stessa cosa per quelli con alterazioni della tiroide".
Intanto da Roma arrivano notizie di altre iniziative contro l'inquinamento che ha toccato le province di Vicenza, Verona e Padova, e ad annunciarle è stato l'Onorevole del Partito Democratico Diego Zardini. "Oggi (mercoledì, ndr) in commissione ambiente abbiamo discusso una interrogazione a prima firma Realacci che ho sottoscritto assieme ad altri parlamentari veneti sul tema Pfas".
Ermete Realacci invece, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, commentando la risposta del ministero dell’Ambiente alla sua interrogazione in commissione sull’inquinamento da Pfas, ha speigato: "Rispondendo alla mia interrogazione in Commissione sull’inquinamento da Pfas in Veneto sottoscritta anche dai colleghi Bratti, Borghi, Ginato, Narduolo, Sbrollini e Zardini, il Ministero dell’ambiente si è impegnato per assicurare acqua pulita ai cittadini veneti e per garantire il monitoraggio su tutto il territorio nazionale su entità, estensione e possibili fonti dell’inquinamento delle acque da Pfas.
Una questione grave, di cui mi ero già occupato in passato, sulla quale hanno di recente lanciato puntali allarmi associazioni ambientaliste, come Legambiente e Greenpeace, in particolare per il fiume Fratta Gorzone. Il Ministero afferma anche che la Regione ha avviato un piano di monitoraggio e controllo, che si è attivata per ridurre le concentrazioni di Pfas e per prelevare l’acqua da fonti più sicure nella zona interessata dalla contaminazione.
Resta però necessario avviare il disinquinamento delle falde anche per rendere sicura l’acqua ad uso agricolo".