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Cronaca

Pfas, Bottacin: "Il Governo fa melina sui fondi". Rotta: "L'assessore mente"

Botta e risposta tra l'assessore regionale all'ambiente e la deputata del PD, sui nuovi acquedotti che dovrebbero essere costruiti nelle zone colpite dall'inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche

Di gravità inaudita quanto si legge in una nota secondo cui la Regione avrebbe mandato al ministero solo 'idee progettuali' prive di piano finanziario. O tale affermazione è non corretta oppure qualcuno sta nascondendo delle carte”. L’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin risponde duramente alle affermazioni contenute in un comunicato stampa diffuso dopo l’incontro di mercoledì a Roma, presso la sede del Ministero dell’Ambiente, di una delegazione di Mamme No Pfas con il Ministro Galletti, affiancato dalla Dottoressa Checcucci Direttore Generale Salvaguardia Territorio e Acque e dall’Ingegner Gigliani Dirigente Divisione Risorse Idriche.

La Regione – fa rilevare Bottacin - ha inviato la documentazione completa, corredata da una corposa relazione tecnica, contenente anche gli elaborati grafici, che descrive gli interventi (per la precisione 19), individuando per ognuno di essi descrizione, lunghezza, diametro, portata, costi, tempi, priorità, ecc. Il ministero ha quindi in mano da tempo il programma definitivo degli interventi, con l'indicazione dei cronoprogrammi di attuazione e la determinazione dei relativi costi. Anzi ha anche elaborati grafici e relazione tecnica.
Faccio presente, per altro, che il Ministero non ha mai formalmente chiesto i 'progetti', che comunque abbiamo mandato di nostra iniziativa.
Ritengo quindi gravissimo – aggiunge l’assessore - che ancora una volta vengano fatte circolare notizie oggettivamente prive di fondamento. A meno che il governo, non voglia evitare lo snello procedimento consentito dell'appalto integrato, ancora possibile per gli acquedotti, che prevede un unico bando di gara per progettazione esecutiva e realizzazione dell'opera. Percorso che consente tempi e costi minori perché si riducono i contenziosi tra impresa e progettista, essendoci un unico interlocutore per entrambi gli aspetti. Ma l'appalto integrato (progettazione esecutiva e realizzazione dell'opera) è consentito solo quando c'è la copertura finanziaria, che ad oggi non esiste proprio perché il governo, dopo un anno di promesse, non ha ancora sbloccato i fondi, fermi presso il Ministero delle finanze, come ricordato recentemente dagli stessi dirigenti del Ministero dell'ambiente. Tra l'altro abbiamo chiesto, per rendere ancora più spedita la realizzazione delle opere, la gestione commissariale, ma anche su questo nessuna risposta dal governo.
La verità – conclude Bottacin - è che l'unica risposta ad oggi ricevuta dal governo nazionale, dopo varie sollecitazioni, è che ci è stato detto che dobbiamo arrangiarci sui limiti, cosa che abbiamo prontamente fatto, esponendoci a ben 25 ricorsi. Ci diano quindi i soldi subito o ci diano l'autonomia nelle 23 materie richieste, tra cui ambiente e sanità. A quel punto potremmo sostituirci al governo avendo gli strumenti per farlo. E a quel punto avremmo le risorse in cassa senza dover aspettare i lunghissimi tempi del governo che sugli acquedotti del Veneto continua a far melina, mentre contemporaneamente continua ad inondare di fondi le regioni del Sud, basti pensare ai fiumi di denaro destinati alla terra dei fuochi o all'Ilva di Taranto. I Veneti sono stanchi di aspettare e domenica hanno dato un segnale chiaro. Il governo si adegui".

"Forse Bottacin non si è accorto che la campagna elettorale per il referendum è finita visto che continua a raccontare bugie per alimentare una polemica inutile e dannosa nei confronti del Governo. Inutile perché il Governo per far fronte all'emergenza Pfas è intervenuto offrendo collaborazione e risorse (ingenti), dannosa perché ancora una volta la Regione sta perdendo tempo prezioso".
È Alessia Rotta, parlamentare veronese del Partito Democratico, a replicare alle parole dell'assessore regionale all'ambiente. 

"L'assessore mente - prosegue l'Onorevole -, ma sapendo che non può dirla troppo grossa gioca con le parole: di fronte della richiesta di un progetto, non dico definitivo ma almeno preliminare, necessario per l'erogazione dei fondi che lo Stato ha destinato ai Pfas, si arrampica sugli specchi parlando di 'relazione tecnica corredata bla bla' non di progetti né di piani economico-finanziari. Le notizie prive di fondamento sono le sue!
Da una regione che si appresta a chiedere allo Stato di avere più competenze per governare il suo territorio ci aspettiamo la capacità di assumersi le proprie responsabilità in una vicenda così delicata e importante per i cittadini.
Senza contare che manca ancora la definizione del cofinanziamento da parte della Regione Veneto, ad oggi non pervenuto. Invece di fare propaganda spicciola contro il sud perché l'assessore non risponde su quanti denari mette la regione? Non sa che l'incapacità di definire la propria parte di intervento e la mancanza di un progetto sono un'ottima premessa per farsi togliere i soldi?
Poteva già succedere con i fondi per il Fratta Gorzone - conclude Rotta -, rimasti fermi per anni a causa del letargo della Giunta Zaia fino a quando l'intervento del ministero dell'Ambiente, che ha destato la Regione dal suo sonno, ha evitato che quei 23 milioni andassero perduti.
La chiamavano profezia che si autorealizza. Quale colpevole si sarebbe inventato Bottacin?".

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