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Cronaca Peschiera del Garda / Via Mantova

«Non potete sequestrare nulla!». Arrestato per violenza e minacce ai carabinieri

I militari hanno riconosciuto il furgone protagonista la sera precedente di un incidente con il conducente ubriaco e sono dunque intervenuti per eseguire il provvedimento, trovando però l'opposizione di P.S., classe 1965 di Peschiera del Garda

Non voleva che i carabinieri dell'Aliquota Radiomobile di Peschiera del Garda sequestrassero il furgone con il quale la sera prima, da ubriaco, aveva provocato un incidente e alla fine P.S., classe 1965 del posto, è finito in manette con l'accusa di violenza, minacce e resistenza a pubblico ufficiale. 

Durante un consueto servizio di controllo sl territorio, una pattuglia dei militari ha notato che all'esterno del bar Bivio, situato nella zona di in via Mantova a Peschiera, si trovava parcheggiato lo stesso furgone Renault Trafic fermato qualche ora prima con P.S. alla guida, in evidente stato di ubriachezza, dopo l'incidente. Sono partiti così gli accertamenti da parte degli uomini dell'Arma, che hanno consentito di appurare che il veicolo era di proprietà della convivente, M. M.: sono entrati così nel locale, per invitare la donna ad uscire e procedere al sequestro. 
Nel bar però era presente anche P.S. in evidente stato di ebbrezza alcolica, secondo quanto riferito dai carabinieri, che compresa la situazione avrebbe iniziato ad urlare dicendo: «Che cosa volete? Non potete sequestrare nulla! Io chiamo il mio avvocato e adesso vado via!». A quel punto avrebbe preso le chiavi del mezzo dalle mani della convivente e avrebbe cercato di salirvi sopra, venendo però fermato da uno dei due militari. P.S. allora avrebbe iniziato a spingere violentemente il carabiniere ma alla fine è stato bloccato ed ammanettato, grazie anche all'intervento del secondo operatore. L'uomo è stato così caricato sull'auto di pattuglia per essere condotto in caserma, ma anche durante il viaggio avrebbe continuato a minacciare gli uomini dell'Arma. 

Questa condotta alla fine ha dunque portato all'arresto dell'uomo: concluse le formalità di rito (durante le quali sarebbero continuate le minacce e offese ai carabinieri) l’arrestato è stato condotto presso il proprio domicilio. Giovedì mattina, in seguito al giudizio direttissimo presso il Tribunale di Verona, il provvedimento è stato convalidato e per P.S. sono stati disposti gli arresti domiciliari. 

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