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Cronaca

Pensioni, tagli in arrivo per 5mila veronesi

La decurtazione tra il 6 e l'8 per cento all'anno: in media 2mila euro in meno

Dal primo gennaio di quest’anno è entrata in vigore la legge Prodi sull’adeguamento dei coefficienti all’aspettativa di vita, che si applicherà fino a tutto il 2012. L’effetto di questa legge comporterà una decurtazione dell’assegno mensile della pensione per più di 5mila veronesi che si sono ritirati col sistema contributivo o misto. Saranno invece esclusi dalla riduzione coloro che nel ’95 avevano già raggiunto i 18 anni di contributi, rimanendo quindi all’interno del sistema retributivo. La stima si evince dalla banca dati dell’Inps.

Il taglio alle pensioni non sarà di poco conto, perché si aggirerà tra il 6 e l’8 per cento, a seconda degli anni di anzianità con cui ci si ritira dall’attività. In media risulteranno ai pensionati tra i 1.500 e i 2mila euro in meno all’anno rispetto a prima dell’adeguamento e il taglio sarà più evidente per chi oggi è più lontano dalla pensione: facendo i calcoli tra contributi ed età, chi ha trent’anni di contributi al momento di andare in pensione subirà un taglio fino a 5mila euro l’anno rispetto a quanto avrebbe percepito con il regime in vigore fino a un mese fa. “Anche se la norma non fu pensata per abbassare le pensioni non ci fu coi sindacati una contrattazione, rivelandosi quindi un danno per i neo-pensionati – ha detto Pasquale Nappa, segretario generale dello Spi-Cigl veronese -. Verona sarà una città che ne farà di più le spese, perché è al di sopra della meda nazionale di anziani in età pensionabile. In provincia si sopravanza pure di parecchio”.

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