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Cronaca

Pass per disabili, sono 26 i "furbetti" denunciati dopo i controlli

Nei controlli effettuati nei primi sette mesi dell'anno dalla polizia municipale, sono emerse 127 violazioni. Dall'utilizzo di corsie bus, all'ingresso libero in ztl. Dalla sosta in parcheggi agevolati, al mancato pagamento dei Verona park e ticket di sosta

Dall'utilizzo di corsie bus, all'ingresso libero in ztl. Dalla sosta in parcheggi agevolati, al mancato pagamento dei Verona park e ticket di sosta. Sono questi i motivi che hanno portato a 127 violazioni accertate dalla polizia municipale nell'ambito dei controlli contro i "furbetti" del pass per disabili. Tra questi sono 82 i casi di utilizzo indebito del permesso da parte di parenti del titolare, 30 invece sarebbero i conducenti trovati ad utilizzare talloncini intestati a persone decedute, mentre le persone denunciate per aver usufruito di pass falsi sarebbero 26.

I controlli sono stati eseguiti anche grazie alla collborazione di accertatori della sosta e cittadini, ma soprattutto con un buon uso della tecnologia. Sono stati messi a disposizione degli agenti alcuni palmari che hanno permesso interrogazioni in tempo reale sulle anagrafiche dei permessi rilasciati e su liste nere di targhe sospette. Tutto questo ha portato in superficie un aumento dei casi in questione nel 2012. Ad esempio nel 2011 i pass di persone decedute utilizzati e scoperti sono stati 30, mentre nei soli primi sette mesi del 2012 il numero è già salito a 36. L'elevato numero di controlli quindi sembra non intimidire questi "furbetti" del pass, che nella maggior parte dei casi accertati lo utilizzano per non pagare il parcheggio e continuano ad esporre noncuranti il contrassegno.

Questa serie di controlli avrebbe portato anche a situazioni che si potrebbero definire grottesche. Come quella di un automoblista che prima si è fatto ritirare il permesso e poi ha presentato reclamo sostenendo che stava portando un parente in ospedale. Un altro guidatore che inizialmente mostra il talloncino incriminato agli addetti al parcheggio e poi lo fa sparire, come se non fosse mai esistito. Un altro caso racconta di una signora, raggiunta al telefono di casa dagli agenti, che nenache sapeva dell'esistenza di un pass a suo nome.

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