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Cronaca Porto San Pancrazio / Lungadige Galtarossa

Operazione antidroga Expo 2017. Marijuana celata dietro frutta andata a male

La Polizia di Verona e quella di Bolzano hanno fornito i dettagli di uno dei più grandi sequestri di droga mai effettuati in Italia

L'operazione antidroga si chiama Expo 2017 ed è stata portata a termine grazie alla bella sinergia tra i poliziotti di Bolzano e quelli di Verona. È inserita in un'operazione più ampia, svolta a livello nazionale, e denominata Pusher che ha portato ad oltre 244 arresti. In questo contesto gli arresti eseguiti dalla questura veronese e da quella bolzanina sono 4, ma il sequestro è il più ingente di tutta l'operazione Pusher, ed è tra i più grandi sequestri di marijuana della storia italiana.

Gli arrestati sono 3 uomini e una donna, 3 di nazionalità serba e un 55enne di Isola della Scala e residente a Vigasio, iniziali N.F.. I tre serbi sono un 59enne residente a Castelnuovo del Garda, iniziali D.N; un 44enne residente a Mantova, iniziali G.V. e una donna residente nel vicentino, iniziali A.P., di 43 anni. Per tutti vale la stessa accusa: detenzione ai fini di spaccio di quasi 1.800 chili di marjuana. Non grammi, chili. Quasi due tonnellate di stupefacente pronto per essere venduto ad eventuali grossisti del Veneto, del Nord Italia e verosimilmente anche del Nord Europa. Una quantità che al dettaglio avrebbe fruttato più di 2 milioni di euro.

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L’indagine è partita da un’attività investigativa della Squadra Mobile di Bolzano, concentrata su un gruppo di serbi particolarmente attivi nel traffico internazionale di sostanze stupefacenti attraverso il valico del Brennero. Da un semplice controllo di routine effettuato dai poliziotti è stato possibile scoprire un legame tra il 59enne D.N. e il 55enne di Vigasio, che agli occhi di tutti era un normale imprenditore, senza alcun precedenti penali. L'unica incongruenza era lo stile di vita del veronese, che risultava essere più lussuoso rispetto ai guadagni che gli forniva la sua ditta di ortofrutta.

L'indagine è così proseguita insieme alla Squadra Mobile di Verona e ha consentito di individuare un capannone nei pressi di Buttapietra, usato come deposito per lo stupefacente, che il gruppo acquistava in Calabria e poi trasportava in grossi tir fino a Buttapietra, luogo in cui avveniva il vasto smistamento, vista l'enorme quantità della merce trafficata.

Nei primi giorni di febbraio, un'ulteriore svolta ha permesso di individuare vicino a Locri, nel reggino, un camion e un'auto con a bordo i quattro soggetti che saranno poi arrestati. Gli agenti hanno capito che il camion trasportava il carico di droga anche per la presenza di un'auto usata come civetta e che non era presente nei normali trasporti di frutta effettuati dal veronese N.F. per la sua azienda.

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Una volta individuati, i mezzi sono stati intercettati dai poliziotti vicino Bologna e poi sono stati pedinati fino al capannone. A quel punto è scattata l'operazione che ha permesso di bloccare ed arrestare A.P. e D.N. che viaggiavano a bordo dell'auto e l'autista del camion G.V.. Nel rimorchio frigo, celati da bancali di arance in pessimo stato di conservazione, erano nascosti i circa 1.800 kg di marijuana. Sono stati sequestrate anche alcune migliaia di euro in contanti e la macchina utilizzata come staffetta.

A seguito di ulteriori approfondimenti investigativi, gli uomini delle Squadre Mobili di Verona e Bolzano hanno poi dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Verona Livia Magri, che ha accolto le richieste del pm Ottaviano, nei confronti di N.F.. Contestualmente sono state sequestrate auto di lusso: una Ferrari Scaglietti 612, una Rolls Royce Silver Shadow, due camper, una Range Rover, un furgone Fiat Doblò, una moto BMW GS 1100 ed orologi, il tutto per un valore che sfiora il milione di euro.

QUI IL VIDEO DELL'OPERAZIONE

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