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Dramma di Corte Pancaldo. Niente autopsia sui corpi di Renato e Ines

Sulle salme, trasportate dopo l'episodio all'istituto di medicina legale di borgo Roma, è disposto dal Pm solo l'esame esterno, al termine del quale dovrebbe arrivare il via libera ai funerali

La vicenda del dramma familiare che nel pomeriggio del 3 novembre si è consumato in un appartamento di Corte Pancaldo si sta avviando alla sua conclusione: i corpi di Renato ed Ines, trasferiti la sera dell'omicidio-suicidio nel reparto di medicina legale a borgo Roma, non saranno sottoposti ad autopsia. Il pubblico ministero, la dottoressa Beatrice Zanotti, ha disposto solo l'esame esterno sulle salme, dopodiché dovrebbe arrivare il via libera per la cerimonia funebre. 
Una triste storia d'amore quella che ha portato i due 86enni, sposati da 60 anni, alla morte: Ines era stata colpita da quella terribile malattia che è l'Alzheimer e piano piano la sua mente si stava allontanando. Renato, che fino a quel giorno non le aveva fatto mai mancare nulla, è stato sopraffatto dal dolore e dall'angoscia, come avrebbe lasciato scritto nelle righe di una lettera, pensando ad un futuro che la stessa patologia aveva già sentenziato. Vedendo la moglie oramai non più autosufficiente, ha preso quindi la decisione, impugnando la pistola semiautomatica che aveva in casa (delle altre se ne era liberato poco tempo prima) e premendo il grilletto, prima contro la donna di cui era ancora innamorato, poi contro sè stesso, approfittando di quel poco tempo a disposizione lasciato dal cambio della badante. 
 

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