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Cronaca Pastrengo / Piazza Carlo Alberto

Pastrengo, omicidio Perantoni. Terracciano continua a dichiararsi innocente

Il fabbro 45enne di Lazise ha ammesso alcune imprecisioni dichiarate durante l'interrogatorio per nascondere di aver cercato la vittima per acquistare cocaina

Tra i peggiori casi di cronaca del 2015, l'omicidio di Romano Perantoni ha al momento un solo presunto colpevole: Fabio Terracciano, fabbro 45enne di Lazise. Il processo a suo carico prosegue; si è chiusa la fase di istruttoria e tra due settimane il pubblico ministero formulerà le proprie richieste al giudice nei confronti di Terracciano, che ieri 17 maggio non è stato interrogato ma ha rilasciato alcune dichiarazioni spontanee, riportate su L'Arena.

Fabio Terracciano ha dichiarato di non aver ucciso Romano Perantoni e che quando è stato interrogato durante le indagini non ha fornito dettagli precisi per non coinvolgere una terza persona e per non ammettere il motivo per cui si era recato a casa di Perantoni, e cioè comprare cocaina.

Per l'accusa il movente dell'omicidio sono i soldi Terracciano doveva a Perantoni, ma l'accusato si è difeso dicendo di aver dovuto saldare nella sua vita anche debiti maggiori rispetto a quello che doveva alla vittima. 

Altro dettaglio che la difesa ha cercato di smontare è la cella telefonica agganciata dal cellulare di Terracciano nella zona e in un orario compatibili con il delitto. Compatibilità però non significa certezza, ha dichiarato il consulente scelto dagli avvocati di Terracciano. Una cella telefonica infatti può coprire un'area molto vasta. Per il consulente, se Terracciano non avesse ammesso di essersi trovato in prossimità della casa di Romano Perantoni, non sarebbe stato possibile per gli investigatori determinare con esattezza se l'imputato si trovava davvero vicino alla scena del crimine.

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