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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Via dello Zappatore

Omicidio di Buttapietra. Parenti e amici vogliono giustizia, cambia il capo d'accusa

Filippo Manzo, l'uomo che uccise a colpi di pistola Martino e Pietro Mazza davanti alla propria abitazione, è comparso mercoledì in aula, mentre fuori i conoscenti delle vittime facevano sentire pacificamente la propria voce

Uccise Martino e Pietro Mazza davanti alla propria abitazione e mercoledì Filippo Manzo si è presentato in tribunale, nell’aula del gup Giuliana Franciosi. Poco distanti da lui i familiari più stretti delle vittime e la ragazza di Pietro, mentre fuori dal tribunale c'erano gli amici del giovane ucciso, tutti con la stessa maglietta bianca sulla quale campeggiava la stessa scritta presente sullo striscione da loro preparato: "Vogliamo giustizia". 
"Quell’uomo ha ucciso mio cugino e mio zio, siamo qui oggi perchè Pietro era un ragazzo per bene ed è stato ammazzato in un modo inaccettabile. Ogni giorno leggiamo di omicidi non puniti come ci si attende, non vogliamo che questo accada", ha affermato uno di loro al giornalista de L'Arena. 
Ma intanto nell'aula l'iter giudiziario va avanti. L'elaborato del medico legale, secondo quanto riportato dal quotidiano L'Arena, ha confermato che l'omicidio avvenuto il 14 marzo aveva tutte le caratteristiche di un'esecuzione: Manzo infatti sparò contro i Mazza non appena uscito dalla porta, riuscendo a ferirli; i due provarono a scappare ma il 50enne riuscì a raggiungerli e finché erano a terra scaricò su di loro tutti i colpi a disposizione puntando sulla testa. Con il referto in mano, il pm Zenatelli contestò quindi all'assassino il reato di omicidio pluriaggravato dai futili motivi e dalla crudeltà, modificando così la prima contestazione, omicidio e porto illegale di arma. Questa discrepanza tecnica quindi ha momentaneamente bloccato il corso del processo, ma un nuovo decreto di giudizio immediato è già stato notificato ai legali nel pomeriggio di mercoledì, come riporta il quotidiano L'Arena e, a meno che l'imputato non decida di avvelersi di riti alternativi, la giustizia riprenderà il suo corso il 17 dicembre. 

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