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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Buoni spesa alle famiglie da 240 a 800 euro, Sboarina: «Valuto obbligo della mascherina»

Si è messa in moto la macchina organizzativa comunale, buoni spesa pronti forse già lunedì

«Stiamo predisponendo la delibera che deve passare in giunta, siamo pronti per partire con i "buoni spesa". Lavoriamo sulla tipologia del buono, una carta elettronica o un buono stampato, o comunque titoli che non siano falsificabili. Su questo mi sto confrontando con il generale Ragusa della guardia di finanza che ringrazio per la disponibilità», così il sindaco di Verona Federico Sboarina ha inaugurato la conferenza stampa di oggi, giovedì 2 aprile, dedicata al tema dell'emergenza dovuta alla pandemia da coronavirus Sars-CoV-2.

Secondo quanto spiegato dal primo cittadino scaligero, la consegna dei "buoni spesa" sarà «curata dal Comune di Verona per l'acquisto di alimenti e generi di prima necessità, come prodotti per l'igiene personale, dal sapone al dentifricio o ai pannolini per chi ha bambini. Saranno interamente esclusi dalla categoria dei generi alimentari tutti gli alcolici». I "buoni spesa", salvo proroghe dell'emergenza, saranno comunque spendibili fino alla fine del mese di maggio e saranno «personali, non trasferibili e non cedibili a terzi». La somma stanziata dal governo per l'emergenza da Covid-19 e destinata al Comune di Verona è di 1 milione 363 mila euro, questi verranno distribuiti per l'appunto in "buoni spesa" utili all'acquisto di beni di prima necessità.

«Per individuare i beneficiari, - ha quindi spiegato il sindaco Sboarina - abbiamo avuto un confronto con tutti i sindaci della provincia veronese, ma non saranno comunque uguali i criteri in tutti i Comuni. Abbiamo avuto un confronto anche con le altre città capoluogo del Veneto che hanno esigenze più similari a Verona essendo una città molto popolosa». Di seguito riportiamo tutti i criteri elencati dal sindaco di Verona per l'individuazione della platea di beneficiari:

  • Persone che hanno subìto una perdita di reddito dovuta alla situazione socio-economica determinatasi a seguito dell'emergenza sanitaria.
  • Persone che si trovano in condizione di criticità, fragilità, multiproblematicità.
  • Persone che non sono titolari di alcun reddito.
  • Persone che hanno insufficiente liquidità nei conti correnti bancari o postali propri o del proprio nucleo familiare per far fronte all'acquisto di beni alimentari e di prima necessità
  • Persone che non hanno titoli mobiliari di Stato, obbligazioni, buoni fruttiferi, investimenti finanziari o similari.
  • Persone che non beneficiano in misura sufficiente del reddito di cittadinanza, reddito di inclusione attiva, o di altri sostegni o contributi comunali.
  • Persone che non beneficiano di ammortizzatori sociali.
  • Persone che non beneficiano già di consegna "borsa spese" o generi alimentari da parte di associazioni, parrocchie o altri enti a ciò preposti.

Come funzionerà dunque fattivamente la procedura per fare richiesta del buono? Il sindaco di Verona ha spiegato che «i cittadini che ritengono di essere in stato di grave necessità, dovranno contattare telefonicamente dei numeri appositamente istituiti. Saranno verosimilmente tre linee dedicate solo a questo servizio con degli operatori che risponderanno ad hoc solo per questo servizio. Chi telefona, - ha quindi aggiunto il sindaco di Verona Federico Sboarina - dovrà dichiarare i propri dati e spiegare la propria situazione che deve rispettare ovviamente i parametri prima elencati, mentre anche l'operatore che risponde potrà a sua volta rivolgere delle domande specifiche per avere tutti gli elementi necessari».

Una volta completata questa prima fase, il sindaco ha spiegato che il Comune di Verona verificherà la composizione anagrafica del nucleo e «conseguentemente si assegneranno il numero di buoni conformemente ad alcuni criteri per giungere all'esatta quantificazione». I buoni saranno quindi consegnati presso il domicilio del richiedente con la collaborazione del Csv (Centro Servizio per il Volontariato ndr) e della Caritas. Il sindaco ha quindi voluto sottolineare che «ad oggi a Verona non abbiamo lasciato indietro nessuno, quest'ultimo è uno strumento ulteriore che ci permette di dare delle risposte ancora maggiori, ma già grazie al grandissimo supporto del mondo del volontariato che abbiamo nella nostra città che non ha eguali, siamo riusciti ad oggi a non lasciare indietro nessuno».

Una volta ottenuto il "buono spesa" dal cittadino beneficiario, quest'ultimo potrà andare a spenderlo negli esercizi convenzionati e che hanno aderito all'iniziativa. I buoni spesa saranno di 240 euro per un nucleo familiare di una persona, 400 euro quando i componenti della famiglia sono due, 560 euro per i nuclei composti da tre persone, 720 euro per famiglie da quattro persone e 800 euro per nuclei da cinque o più persone. 

Mascherine, il sindaco: «Sto valutando di introdurre l'obbligo»

La consegna secondo programmazione delle mascherine è stata completata, chi non dovesse averle ancora ricevute, può rivolgersi al Comune per ottenerle. In merito all'importanza di indossare le mascherine quando si esce di casa, il sindaco di Verona è stato molto chiaro: «Portare le mascherine è fondamentale, domani e anche oggi pomeriggio farò fare dei controlli specifici dalla polizia locale, pur non essendo oggi sanzionabile, su chi porta o meno le mascherine nei supermercati, piuttosto che in farmacia o per strada, per verificare se l'appello che io continuo a fare di portare le mascherine ogni volta che si esce, sia un appello che viene recepito oppure no. Perché se viene recepito bene, - ha quindi aggiunto il sindaco Sboarina - se non viene recepito, poiché ritengo in virtù anche di quello che ci viene detto dalla comunità scientifica che l'utilizzo delle mascherine quando si va nei supermercati, farmacie o negozi è fondamentale, allora sulla scorta dei controlli in questa direzione, se mi rendessi conto che in realtà ci fossero ancora troppe persone che non usano le mascherine, sto valutando nei prossimi giorni, confrontandomi con il prefetto, la possibilità di rendere obbligatorio l'uso delle mascherine. Devo ancora confrontarmi con il prefetto, - ha concluso Sboarina - e ritengo di non voler arrivare a quel punto, ma i comportamenti che stiamo chiedendo ai nostri concittadini sono fondamentali in questo momento». 

Passeggiate e polemiche

In merito alla polemica sollevata ieri dalla deputata veronese del Movimento 5 Stelle Francesca Businarolo, il sindaco di Verona si è limitato a ricordare i tanti esponenti politici che, pur di fazioni opposte, in queste ore stanno collaborando unitariamente per il bene della città e dei suoi abitanti: «Le polemiche le lascio agli altri, in un momento come questo nelle decisioni che prendo conta sempre anzitutto quel bene assoluto che è la salute pubblica».

Nello specifico circa la questione delle passeggiate con i bambini, dopo la confusione venutasi a creare ieri e i successivi chiarimenti, il sindaco ha sottolineato: «C'è chi ha detto ieri che io preferirei fare uscire i cani piuttosto che i bambini, a quelle persone, che magari appartengono anche allo stesso partito del presidente del Consiglio, dico che proprio il premier ieri sera ha detto la stessa cosa che io avevo sostenuto ieri, ovvero che per limitare il contagio si deve restare a casa, e lui stesso ha detto che non ha mai autorizzato le passeggiate con i bimbi».

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