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Cronaca Via Giovanni Francesco Caroto

Nuovi sbarchi di migranti, ma il Veneto ha la quota più bassa di profughi ospitati

Si prevede che fino all'autunno, sbarcheranno sulle coste italiane fino a 20 mila migranti. Non è facile trovare alloggi per tutti e anche a Verona è sempre più difficile individuare strutture idonee

L'emergenza profughi non sembra placarsi, anzi, con l'arrivo dell'autunno, l'attività degli scafisti sembra essersi intensificata per riuscire a trasportare più migranti possibile prima del peggioramento delle condizioni meteorologiche. Come riporta il quotidiano L'Arena, secondo il Ministero degli Interni, altri 20 mila profughi potrebbero sbarcare sulle coste italiane nei prossimi mesi. Per questo motivo, si ripresenta più forte che mai il problema del loro alloggio.

Eppure, in tutti questi allarmi sulla collocazione dei richiedenti asilo, il Veneto è la regione con il più basso tasso di profughi accolti e ospitati, che si attesta intorno al 7%. Questo il dato riportato da L'Arena, che specifica anche che in tutta la regione sono presenti circa 4 mila richiedenti asilo, di cui mille nella provincia di Verona. Per quanto i numeri non siano eclatanti, resta comunque il problema della ricerca di strutture idonee a ospitare i rifugiati.

A settembre, circa una sessantina di migranti dovrebbero essere accolti nella palazzina militare di via Caroto sulle Torricelle, ex alloggio Nato. A Costagrande, ormai sono circa 350 i profughi ospitati e ciò fa della tenuta il più grande centro d'accoglienza della provincia. Sempre riportando L'Arena, alcuni rifugiati sono alloggiati nell'Ostello della gioventù di San Giovanni in Valle e altri al Samaritano della Caritas in Zai, solo per indicare alcune delle varie strutture. Tuttavia, tutti i centri hanno raggiunto la capienza massima, perciò bisogna trovare altre soluzioni.

Probabilmente, con la chiusura della stagione estiva, alcuni hotel del Lago di Garda potrebbero rinnovare la propria disponibilità, ma la Prefettura di Verona è comunque alla continua ricerca di nuove strutture idonee. Recentemente è emersa l'ipotesi carceri, come il Campone, scartato dalla Prefettura ma approvato dal Ministero. Tuttavia, lo stabile è ora di proprietà di una ditta trentina, la Santoni Costruzioni, ed è in stato di abbandono. I lavori di ritrutturazione per ripristinarne l'agibilità, come racconta L'Arena, non sono mai partiti. Altre strutture forse riqualificabili sono a ridosso del centro cittadino di Verona, perciò non superano gli standard prefissati per garantire la completa sicurezza ai cittadini veronesi.

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