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Cronaca

"Nonna scappata, moglie scomparsa", le scuse dei furbetti

Un'antologia delle scuse che si sono sentiti dire gli agenti della Municipale per negare l'evidenza

Non fosse un comportamento disdicevole, leggere questa breve antologia delle scuse più curiose che si sono sentiti dire gli agenti della Municipale può strappare anche un sorriso.

In un caso, per esempio, il contrassegno era intestato a una vicina di casa che si trovava dall'altra parte della città. La "furbetta" aveva deciso di sfruttarlo per andare a giocare a carte in centro a casa della sua amica. In un altro caso il pass era di una persona che nello stesso momento stava passeggiando sul lungolago.

Il proprietario di un'auto di grossa cilindrata, che utilizzava il pass invalidi della madre deceduta da quattro anni, vedendo avvicinarsi gli agenti per un controllo, ha strappato in mille pezzi il cartoncino per poi negare l'evidenza. Un altro ancora, con destrezza, aveva fatto sparire il pass tra i sedili, per poi far finta di non trovarlo più. Peccato che il giorno dopo il contrassegno era magicamente ricomparso. Alcuni baristi e commessi del centro parcheggiavano per tutta la giornata la macchina con il pass in maniera da risparmiare sulla sosta. Una famiglia, addirittura, ha raccontato di essersi recata in via Bertoni per una prima comunione con la nonna, ma proprio in quel preciso momento se n'era andata con una persona a loro sconosciuta. Scomparsa. Venti persone utilizzavano il pass assegnato a un parente deceduto. Addirittura in un Comune della provincia si è scoperto che la madre del trasgressore era decedduta nel 1998.

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