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Cronaca Centro storico / Corso Porta Borsari

Negozi aperti nei giorni di festa. Regione Veneto convoca un tavolo etico

L'obiettivo è ottenere la modifica delle norme statali sulla liberalizzazione. L'assessore Marcato: "Bisogna riconoscere il diritto di restare a casa con la propria famiglia"

Sarà convocato a gennaio un tavolo etico regionale per condividere una strategia finalizzata a chiedere e ottenere la modifica delle norme statali sulla liberalizzazione degli orari di vendita e dei giorni di apertura domenicale e festiva degli esercizi commerciali, competenza non più regionale. 

Lo ha annunciato l’assessore regionale allo sviluppo economico e al commercio Roberto Marcato insieme all’assessore alle politiche sociali Manuela Lanzarin, accogliendo una richiesta del movimento Domenica No Grazie.

Il problema è sentito, soprattutto in questo periodo in cui si avvicinano le festività invernali e alcuni esercizi commerciali potrebbero restare aperti nei giorni segnati in rosso nel calendario. Al momento pare che non ci siano aperture programmate per il giorno di Natale, ma qualche negozio già potrebbe aprire a Santo Stefano. Ma sono soprattutto i centri commerciali che con le loro aperture straordinarie fanno concorrenza spietata ai piccoli negozi. Aperture che comunque pare non abbiano portato ad un sensibile aumento di vendite, come riportato dall'assessore Marcato: "Il fatturato della grande distribuzione non è aumentato di un euro in quanto le vendite si sono rimodulate su sette giorni invece che su sei, senza però crescere". Ma la battaglia portata avanti dalla Regione Veneto riguarda soprattutto "il diritto di chi è impiegato nelle attività commerciali di rimanere a casa con la propria famiglia", ha aggiunto ancora Roberto Marcato. 

"Oggi - ha detto l'assessore Lanzarin - ci chiediamo come rilanciare le politiche a favore delle famiglie ma devono essere trovati anche gli spazi perché la famiglia possa stare insieme, soprattutto in occasione delle festività. Questo risponde anche alla nostra preoccupazione per una migliore qualità della vita".

"Non siamo talebani delle domeniche - hanno aggiunto i rappresentanti del movimento Domenica No Grazie - ma riteniamo ragionevole proporre un massimo di 12 aperture domenicali, escludendo qualsiasi altra festività".

E solidarietà al movimento Domenica No Grazie è stata espressa dal Popolo della Famiglia di Verona. "Al di là di una corretta regolamentazione dei servizi essenziali e delle esigenze ricreative e del turismo, la domenica e la festa devono essere unanimemente riconosciute come momenti da destinare alla famiglia e alle relazioni sociali, che sono fonte di benessere per l’intera società", hanno affermato Andrea Cona e Francesco Domaschio.

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