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Cronaca Legnago / Via Principe Umberto

La morte di Natasha e l'ipotesi del suicidio: avanti con le indagini in attesa dell'autopsia

Dieci giorni dopo la sua scomparsa è avvenuto il ritrovamento della 29enne, madre di una bambina e che parrebbe essersi tolta la vita. Ma le indagini degli inquirenti proseguono

La morte di Natasha Chokobok continua ad essere avvolta da tetri sospetti, avanzati per lo più da parenti stretti, in primis la madre, oltre che da alcuni conoscenti. Una ragazza di 29 anni, descritta da tutti come solare e sorridente, madre di una bimba di soli 6 anni alla quale pare fosse legatissima. Come può Natasha aver deciso di togliersi la vita? È questa la domanda che sembra ossessionare i più, dinanzi al ritrovamento nell'Adige a Legnago del corpo esanime della donna.

L'autopsia sul cadavere dovrebbe essere svolta nella giornata di martedì e sarà fondamentale per appurare le cause effettive del decesso. I primi accertamenti non paiono aver fatto emergere segni di particolare violenza esterna sul corpo della 29enne, ma vi sono forme di violenza che talvolta non lasciano traccia in superficie e scavano invece solchi nel profondo. A questo pare pensare chi, e sono diversi, dai parenti appunto ai semplici conoscenti di Natasha, oggi vede in quella giovane madre la potenziale vittima di una condizione famigliare tutt'altro che semplice. 

Sotto la lente d'ingrandimento dei carabinieri di Legnago che conducono le indagini, alla guida del luogotenente Luigi Mura, vi è in particolare la posizione del marito di Natasha e le sue dichiarazioni. Nel giro di 24 ore dalla scomparsa della donna, il marito aveva regolarmente denunciato la sua sparizione alle autorità e di lì era poi iniziata la fase delle ricerche. La sua posizione in termini legali, al momento, è tutt'altro che compromessa, ma ad essere verificate con attenzione saranno certamente nelle prossime ore le due denunce che Natasha aveva tempo addietro presentato nei suoi confronti, salvo poi ritirarle. 

Sul web e sui social che, come spesso accade purtroppo, sono il regno dei processi sommari, tra i tanti messaggi di cordoglio pervenuti alla madre di Natasha, vi sono anche accuse, ovviamente ancora tutte da provare, piuttosto esplicite rivolte nei confronti dell'uomo. Si legge di presunte «botte» e «litigi», ma a chiarire meglio l'intera vicenda dovranno essere senza dubbio l'esame autoptico della prossima settimana, oltre che eventuali sviluppi nelle indagini stesse svolte dagli inquirenti. Ora invece è piuttosto il momento del cordoglio e del rispetto del dolore per una così triste perdita, quello dei familiari di Natasha, dei suoi conoscenti, e, fino a prova contraria, anche del padre di quella bimba di soli 6 anni che ora si ritroverà a crescere senza una madre.

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